Qualità e fantasia in maglia gialloblù, Daniele Degano è arrivato in estate all'ombra del Girfalco e anche grazie alle sue prodezze balistiche i canarini si ritrovano oggi ad un passo dal sogno.
Grande protagonista sin dalle prime battute del campionato, il fantasista classe 1982 ha "tirato la carretta" con il suo estro e i suoi gol sia nel regno di Mister Jaconi che in quello appena positivamente iniziato da mister Destro: spalle larghe e personalità da vendere, Degano si è da subito confrontato schiettamente con il nuovo tecnico, accettando con responsabilità le due panchine coincise con l'avvicendamento in panchina ("era comunque previsto un mio riposo per farmi recuperare condizione, lucidità e freschezza" ha confessato), salvo poi lavorare a testa bassa sfruttando le soste per accontentare le richieste del nuovo allenatore e poi riprendersi il suo posto in campo.
Il ritorno alla rete nell'ultima gara in casa è stato solo un ulteriore sigillo, come hai sempre dichiarato non è lo score personale la tua principale preoccupazione. Ormai manca poco: un bilancio di questa stagione in gialloblù?
Mi è dispiaciuto non far chiudere a Mister Jaconi la sua carriera nel modo in cui tutti speravamo che andasse. Chi conosce il calcio comunque sa quale straordinario maestro è stato. L'arrivo di Mister Destro ha cambiato alcuni meccanismi, idee e dettagli tattici: stiamo lavorando diversamente e il campo sembra darcene atto. Ciò vuol dire che in questo percorso è stato compiuto un lavoro e che la nostra consapevolezza è cresciuta.
La Società vi aveva chiesto una salvezza tranquilla. Ora che si può dire sia stata centrata, dove può arrivare secondo te questa Fermana e quali sono i tuoi obiettivi personali?
Come dice il Mister noi dobbiamo pensare solo a noi e a vincere domenica dopo domenica. Ormai siamo a un passo, bisogna insistere. Per quanto riguarda il mio obiettivo personale, vorrei migliorarmi anche rispetto allo scorso anno: per ora ho fatto gli stessi gol (11), ma un po’ meno assist per i miei compagni, quindi da questo punto di vista vorrei migliorare nelle ultime partite, però nel complesso sono abbastanza soddisfatto.
Sei approdato nel luglio scorso in gialloblù. Come è stato l'approccio all’ambiente canarino?
Ero molto curioso di conoscere da vicino questa piazza. Erano diversi anni che avevo voglia di vestire questa maglia, affascinato anche dalla bellezza dello stadio e dall'ambiente che lo circonda: a tre gare dal termine posso definirla senz'altro un'esperienza positiva.
Racconta qualcosa di te: atleta e squadra del cuore? Film preferito?
La mia squadra del cuore è ovviamente il Milan anche perché ho avuto la fortuna di fare il settore giovanile con i rossoneri ed ogni domenica che giocavano in casa andavo sempre a fare il raccattapalle. Sono cresciuto con le giocate di Van Basten, quindi il mio modello è stato senz'altro lui! Come piatto preferito ne ho due: per non fare torti cito il polpettone di mia madre e gli spaghetti con i moscioli della suocera! Come libro e film invece menzione d'onore a "Into the wild", manifesto letterario e cinematografico della ricerca della libertà.