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"Ilario sei guarito". Con le parole pronunciate dal Professore che lo ha avuto in cura, è iniziata la rinascita di Ilario Lepre, attaccante della US Capistrello, colpito da un tumore ad un testicolo. Il sole è tornato a splendere, è proprio il caso di dirlo! L'operazione ed i 4 cicli di chemioterapia, adesso, sono solo un brutto ricordo che hanno lasciato spazio alla gioia ed alla felicità, sia del calciatore che della sua famiglia. Ciò che a noi piace sottolineare, però, è l'atteggiamento assunto da Lepre nel periodo della malattia: la punta, come un gladiatore, ha lottato ed alla fine ha vinto, facendo gol nella porta della vita. Chi scrive aggiunge che il comportamento del calciatore è assai rispettoso verso coloro che pur lottando, purtroppo, non hanno avuto lo stesso lieto fine.
Nel giorno della felicità abbiamo voluto sottoporre la punta ad alcune domande, anche per testarne lo stato d'animo.
-Cosa ha provato quando il suo medico le ha detto che era guarito?
"Ammetto che è stato il giorno più bello della mia vita".
-Dopo il brutto periodo, a chi sente di dover dire grazie?
"Innanzitutto alla mia famiglia che in tutto questo tempo mi ha supportato e sopportato, senza di loro non ce l'avrei fatta. Un grazie di vero cuore va anche a tutti i miei amici e a quelle persone che mi hanno fatto sentire la loro presenza. In ultimo, non per importanza, voglio ringraziare Franco De Meis, dirigente del Capistrello che, a nome della società, mi è stato vicino".
-Chi è oggi Ilario Lepre?
"Un uomo cambiato. Adesso credo molto di più in alcuni valori e nella Fede. Nella scala d'importanza vanno di pari passo".
-Pronto a tornare in campo?
"Si. Subito. Il rettangolo verde è la mia casa".
