Sarà quella di domani la giornata di rifondazione del calcio aquilano?
Il primo appuntamento dovrebbe essere previsto per il pranzo, per suggellare la nascita del nuovo sodalizio. E a stringersi la mano a tavola saranno il sindaco, l’assessore allo sport ed Ernesto Penzi, che per l’occasione dovrebbe tornare coi soci Gizzi e Fioravanti. E non è escluso che spunti anche un quarto socio, il cui nome non venne fuori neanche l’anno scorso. Dopodiché dovrebbe aprirsi nel pomeriggio una riunione operativa propedeutica, allargata anche ai quadri tecnici (Fabrizio Rossi e Maurizio Ianni) e al Supporters Trust, che la politica vorrebbe in società, per garantire un’operazione trasparenza. Appena verrà creata la nuova società, si formalizzerà la domanda di ammissione alla Federazione, facendo seguito alla richiesta già inoltrata dall’amministrazione comunale.
Fronte categoria la questione è facilmente riassumibile: il presidente del comitato regionale della Lnd, Ortolano, spinge per la Prima Categoria, insensibile alle richieste di riguardo per il capoluogo regionale. Roma invece tiene aperta una speranza, sulla scorta di precedenti che però non hanno riguardato l’Abruzzo, vedi Sambenedettese (riammessa in Eccellenza). Come finirà? Fosse per Ortolano L’Aquila sarebbe già in Prima, in barba al concetto che situazioni differenti vanno trattate diversamente. È vero che esiste un regolamento che vuole i rossoblù in Prima, ma se Roma apre alla possibilità di categoria superiore perché mettersi di traverso? Perché far finta di nulla del precedente importante della Samb solo perché a 5 km oltre il confine regionale? È vero che tutte le realtà, anche le più piccole, meritano rispetto (atuttocalcio ne racconta quotidianamente l’impegno e i sacrifici), ma possibile che si debba ragionare da burocrati pure quando si tratta di un capoluogo di regione? Perché deprimere ancor di più una città con certi problemi quando invece da Roma tengono in considerazione determinati argomenti? Insomma, il destino rossoblù dipende da quanto funzionerà l’opera di convincimento della politica sui vertici federali e se questi...decideranno di decidere senza lasciare pilatescamente tutto in mano al comitato regionale.
Alessandro Fallocco