Sono le scelte dell’oggi a scrivere il futuro del calcio. L’altalenante rendimento della Nazionale rivela le difficoltà del ricambio generazionale. Se non valorizzato, il potenziale degli atleti va a disperdersi nel corso degli anni perché pochi mettono a frutto il talento di cui sono dotati. Le prime manifestazioni dell’innata attitudine per il gioco del calcio sono da ricondurre alle serie minori come appunto la Serie D. Chi sono i giovani migliori del Girone F, quanti hanno dato prova d’avere la stoffa del campione?
Il percorso che porta alla Serie A è fatto di test fisici e provini, ma anche di costanza di rendimento e capacità di gestione delle qualità atletiche. Per quanto possa sembrare assurdo a un esame sommario, il talento non basta per entrare a far parte dei grandi del calcio nostrano. La parabola di Mario Balotelli, ormai giunta alla fase discendente, ne è una recente testimonianza. Spingendoci indietro di qualche anno, molti ricorderanno le stagioni disputate da Antonio Cassano al di sotto delle sue enormi potenzialità.
Essere un campione significa pensare da campione e acquisire una forma mentis. Le carriere di successo sono, nella quasi totalità dei casi, il risultato di rigorosa professionalità. Lionel Messi ha battuto diversi record della storia del calcio facendo del suo lavoro uno stile di vita. Altrettanto ha fatto Gerard Piqué (nella foto in alto), suo compagno di squadra nel Barcellona, il quale dopo aver raggiunto il successo sul campo ha potuto concedersi anche di partecipare a qualche evento extra calcistico come il campionato di poker EPT di Barcellona.
La notorietà e i ricchi ingaggi possono porre sullo sfondo i valori su cui poggia la vita di un atleta. È necessaria una precisa visione del proprio futuro per tagliare ambiziosi traguardi. Per questo è difficile predire quanti tra le promesse della Serie D Girone F rispetteranno le attese.
Argento Giuseppe si è messo in luce per le sue doti di marcatore: nell’attuale stagione 2018/2019 ha segnato quattro reti in sei presenze. Il centrocampista centrale è appena 19enne e in prestito alla Sangiustese. Il suo valore di mercato è di 75mila euro. Pur essendo molto più quotato, circa il doppio, Michael D'Eramo ha fatto un solo assist su 345 minuti di gioco (tra Serie D – F e Coppa Serie D).
L’ala sinistra dell’Avezzano Calcio è però un profilo che ha destato grande interesse nel campionato e con i suoi 19 anni di età ha ancora tutto il tempo per maturare. Michael Liguori è invece un’ala destra (in foto in basso). Coetaneo degli altri colleghi, è andato a segno quattro volte in questa stagione a fronte di sei presenze. Un ottimo ruolino di marcia che, se continuerà con questo ritmo, potrebbe far lievitare velocemente il suo valore (la quotazione attuale si aggirerebbe intorno ai 50mila euro).
Emanuele Valeri è il terzino sinistro dell’RC Cesena ed è un altro prospetto (20 anni a dicembre) che ha colto l’attenzione di molti osservatori. La sua quotazione sarebbe di oltre 120mila euro, il bilancio dei primi sei match della Serie D – F è composto da una rete e ben tre assist.
Altri nomi che fanno parte dei giovani più in vista del campionato sono Morgan Besana (terzino destro dell’Avezzano), Lorenzo Sarini (portiere dell’RC Cesena), Nicola Andreoli (ala sinistra dell’RC Cesena), Emanuele Croci (terzino destro del Forlì) ed Edoardo Ceccuzzi (centrocampista centrale del Jesina).
Le giovani promesse non mancano ma ciò che le separa dall’affermazione nelle massime competizioni è un tortuoso tracciato professionale. Di questo fanno parte sicuramente ore e ore di duro allenamento e la partecipazione a iniziative formative.
Ma dedicare gran parte delle giornate al calcio ed essere ricettivi agli insegnamenti di allenatori ed esperti del settore non basta. Le biografie dei veri campioni raccontano l’assoluta dedizione per questo sport e la tenacia di chi non s’arrende difronte alla sconfitta.
Saper perdere e trarne preziosi spunti per migliorare ribalta la prospettiva su quanto accade in campo ed è qualcosa che non può mancare nella visione di un autentico giocatore di calcio. Perché anche in questa attività, come in ogni altra disciplina sportiva, la tecnica e le capacità atletiche sono sì importanti ma non saranno mai i soli artefici della vittoria.
D.Q.
Fonte: https://daniela.quaglio