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LND: CR fondamentali per retrocessioni e rinuncia alla prosecuzione attività

In attesa che nella giornata odierna si svolga l’assemblea elettiva della Lnd – Cosimo Sibilia è candidato unico – iniziano a filtrare i retroscena che hanno portato la Lnd ad individuare alcune proposte di cui vi abbiamo dato notizia nell’articolo precedente (clicca qui per approfondimenti).

Se alcune iniziative sono in linea con il pensiero generale delle Società dilettantistiche d’Italia, ad esempio: l’equiparazione dei campionati regionali di vertice agli altri tornei di interesse nazionale, ai contributi straordinari a favore delle Società per l’attuazione dei protocolli sanitari ecc…, la proposta di “non dar luogo a retrocessioni e di consentire il mantenimento della categoria per le Società che dovessero rinunciare alla prosecuzione dell’attività per difficoltà economiche”  ha generato non poco rumore nel panorama calcistico.

Si vocifera che questa sia stata il punto di sintesi di una lunga trattativa portata avanti tra i Comitati che volevano “ripartire” e quelli che non erano affatto convinti della necessità di riniziare a giocare. Si è così venuta a comporre, in seno del Consiglio direttivo, questa clausola di salvaguardia che ogni Comitato può attivare a domanda in base alle istanze che raccoglie sul territorio regionale.   

Ma non finisce qui: ci potrebbero essere delle correzioni “territoriali” anche per le retrocessioni. Indiscrezioni riferiscono che i Comitati in base alle dinamiche regionali potrebbero chiedere sia di prevedere per i tornei di vertice regionale zero retrocessioni oppure due o più retrocessioni.

Quindi se a Roma si decide una linea guida nazionale, la LND dovrebbe lasciare anche un margine di manovra ai singoli Comitati non essendo l’Italia calcistica tutta uguale da Trentino alla Sicilia.