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I numeri parlano chiaro: sei vittorie, un pareggio e una sconfitta. Il bottino di Dario Bolzan a L’Aquila può essere considerato sostanzialmente positivo, per quanto la partita più importante, quella contro il Chieti è andata perduta. La squadra però ha reagito e anzi, ha espresso belle prestazioni. C’erano tre finali per Bolzan e il tecnico argentino le ha vinte tutte e tre. Ha portato a L’Aquila serietà e professionalità ed ha accettato il progetto in un momento particolare della sua vita privata e complicato anche per lo stesso club del capoluogo. Ci può essere il rammarico che alcuni meccanismi siano stati capiti troppo tardi, fatto sta che Bolzan non ha mai mollato lavorando con dedizione fino all’ultimo minuto. Esempio emblematico la vittoria contro l’Angolana in cui ha sempre creduto di poter aggiustare la partita ed è andata così. Insomma, prima di mandarlo via la società dovrebbe rifletterci bene. Le sue parole nel post match contro il Lanciano:
“Partita facile? No. Il risultato è frutto di una partita seria, giocata come si doveva giocare, altrimenti il passivo non sarebbe stato quello. Esperienza bellissima, ringrazio i tifosi, la società e tutte le persone che mi sono state vicino. Venivo da un periodo particolare e ritrovarmi ad allenare L’Aquila è stata una grande soddisfazione. I numeri parlano chiaro. Non credo si possa parlare di fallimento: solo di delusione. Secondo me la società è sulla strada giusta e non deve demordere perché si toglieranno delle grandi soddisfazioni. È un saluto? No, io con la società ancora non ho parlato. Io ad oggi sono sul mercato, se poi la società mi chiamerà è un piacere. Io oggi non ho parlato con nessuno. Chiarisco che quando sabato ho parlato di garanzie, mi riferivo a quelle tecniche ed era scontato. Non si può parlare male economicamente di questa società. Se potessi tornare indietro cosa cambierei? Non lo posso dire, ma ho capito tante cose. Difficile capire determinate dinamiche”.
