Lega Pro. L'Aquila, l'amarezza e i rimpianti per una domenica che non ti aspetti
Dopo la grande vittoria contro la capolista Ascoli, la trasferta di Prato rappresentava, nell'immaginario collettivo, l'occasione del definitivo salto di qualità, della consacrazione a una delle favoritissime alla vittoria finale del girone B di Lega Pro. Doveva essere la la gara della maturità, delle certezze, ma soprattutto un punto di svolta sotto l'aspetto della continuità. Dalla fine del grande novembre aquilano infatti, nel quale Zavettieri e i suoi avevano conquistato 5 vittorie in 5 gare, i rossoblu non sono più riusciti a vincere due partite di fila, alternando prove ottime e di gran carattere, a prestazioni incolori sotto l'aspetto dell'approccio, dell'intensità. Insomma del gioco.
Sulla scia del grandissimo entusiasmo portato dall'impresa sui Picchi di una settimana fa si poteva davvero costruire qualcosa di grande, dando un inequivocabile segnale di forza agli avversari sulle reali capacità di questa squadra. Invece L'Aquila è entrata sul terreno di gioco del Lungobisenzio senza grinta, senza cattiveria, senza personalità, concedendo il fianco agli attacchi del Prato per tutto il primo tempo. Senza saper mai alzare la testa. Con il cambio di modulo nella ripresa (dal 3-4-3 al 4-4-2) qualcosa è cambiato. La squadra ha alzato il baricentro ed ha iniziato a far girare la palla cercando di pungere con la profondità di Virdis e Pozzebon, riuscendo ad arrivare un paio di volte nei pressi della porta di Gazzoli. Un po' poco per un undici che sa di dover portare a casa i 3 punti. Il gol del solito Sandomenico, giunto inaspettato come un lampo a metà frazione, aveva però riacceso le speranze. Quel vantaggio andava tenuto stretto tra i denti, lottando come leoni su ogni centimetro di campo. In molti avranno pensato che riuscire a vincere partite del genere sta a significare che può davvero essere il tuo anno.
Invece 4 minuti dopo L'Aquila ha fatto harakiri. Imperdonabile concedere un calcio di punizione del genere in quella zona del terreno di gioco. Imperdonabile non piazzarsi davanti al pallone per non permettere al tuo avversario di battere con rapidità sfruttando il mal posizionamento dei tuoi compagni. Imperdonabile che la miglior difesa della Lega Pro si lasci uccellare in questa maniera, lasciando Fanucchi tutto solo in mezzo all'area libero di colpire. Queste disattenzioni tra i professionisti si pagano a caro prezzo.
Il cammino per i rossoblu è lungo e c'è ancora molto da lavorare come spesso ripete mister Zavettieri. La classifica corta, con le prime 5 squadre racchiuse in 4 punti, deve essere uno stimolo, un incoraggiamento a rimboccarsi le maniche ed a voler dare sempre di più, giorno dopo giorno. Il grande equilibrio che contraddistingue questo torneo permette, e impone, di continuare a crederci. Soprattutto se all'orizzonte ti aspetta un doppio impegno casalingo, Pontedera e Tuttocuoio, nel quale si può dimostrare di avere forza e attributi per continuare a far sognare un'intera città.