L’Atletico Preturo non ce la fa più. Nelle prime sei giornate, in ben tre partite la squadra del presidente Vittorini ha concluso la partita in nove uomini. Contro Il Moro Paganica altre due espulsioni discutibili soprattutto quella verso Arciprete, reo di aver imprecato dentro i propri spogliatoi all’intervallo. Il sig. Di Diodato della sezione di Teramo avrebbe detto entrando negli spogliatoi della squadra allenata da Andrea Sciarra, che il numero 10, Salvatore Arciprete, non poteva rientrare in campo – ripetiamo – per le lamentele esternate dentro al proprio spogliatoio ad allenatore, dirigenti e compagni. A seguito di tutti questi episodi Federico Vittorini si è sentito costretto a scrivere direttamente al presidente abruzzese dell’AIA Angelo Giancola. Ecco la mail indirizzata all’indirizzo email della sede abruzzese dell’AIA, ricevuta dalla nostra redazione per conoscenza.
“AL PRESIDENTE AIA ABRUZZO
Egregio Dott. Angelo Giancola,
le scrivo in qualità di Presidente dell’A.C. Atletico Preturo, formazione militante nella Prima Categoria Regionale Gir. A e nel Campionato Regionale Under 18.
Le scrivo, esasperato e sfiduciato mentre tento di rimettere ordine tra le macerie della mia società devastata come il classico negozio di cristalli visitato da una mandria di elefanti, per denunciarle una situazione che sicuramente già ben conosce, ed anche chiedergliene conto.
La nostra prima squadra da diverse settimane, oramai, è fatta bersaglio di incredibili svarioni e conseguenti comportamenti inadeguati dei direttori di gara: espulsioni a raffica prive di giustificazioni con motivazioni trascritte nei referti di gara non sempre corrispondenti alla realtà fattuale del campo, episodi sempre contrari e conseguente situazione di classifica tanto grave quanto non veritiera.
Potrei, dunque, fare riferimento a numerosi episodi, portarle numerosi, numerosissimi testimoni dei torti subiti, ma questa elencazione non si differenzierebbe da altre decine che le sono state rivolte e riferite altre volte da altre società.
Non le scrivo per prendere di mira “l’imberbe con il bazooka” di turno inviato in maniera irresponsabile, impreparato e inadeguato, a dirigere un gioco evidentemente più grande lui (con il rischio, sempre, che tale inadeguatezza diventi un pericolo per le persone in campo o per l’ordine pubblico); le scrivo per riportarle tutte le lamentele che da tredici anni sento proferire da tutti i rappresentanti di società con i quali mi trovo a confrontarmi, che riguardano l’impreparazione dei direttori di gara e, soprattutto, la loro frequente alterigia, arroganza e mancanza di rispetto nei confronti dei soggetti che con grandi sforzi portano avanti un movimento sportivo così grande e così importante per la vita sociale della nostra Nazione.
E le scrivo, inoltre, per contestarle la risposta che sempre ci sentiamo dare e che lei, ne sono sicuro, ha già in mente sua: “i ragazzi sono questi” “che ci possiamo fare”.
Le chiedo cosa venga fatto per preparare questi ragazzi, cosa venga fatto per migliorare la qualità del vostro settore tecnico, cosa venga detto a questi ragazzi per prepararli al confronto con i giocatori e con i dirigenti durante la gara, se gli venga spiegato con chi si troveranno a che fare e degli sforzi che le società si trovano ad affrontare per portare avanti per passione questi “grandi giocattoli”, delle spese, delle tante ore di allenamento dei giocatori e della concentrazione con la quale questi affrontano la Domenica e di come tutto questo possa essere incrinato o distrutto dalle loro leggerezze e, più frequentemente, dai loro atteggiamenti spesso inopportuni, spesso carichi di quell’idea di Potere Assoluto del quale si sentono investiti, protetti alle spalle dal vostro sistema blindato che non consente alcuna contestazione né, addirittura, alcuna rivalsa in sede giudiziaria nei casi più gravi di false attestazioni operate dai direttori di gara.
Nelle ultime settimane la prima squadra della mia società è stata massacrata dai suoi “imberbi con il bazooka” che stanno vanificando gli impegni di mesi o anni, devastando un progetto costruito con attenzione, mettendo a rischio l’integrità di una piccola comunità sportiva: i miei ragazzi sono stati puniti non per loro errori o per loro comportamenti pericolosi, cattivi o antisportivi, ma per le loro reazioni – comunque misurate – a gravi deficienze dei diversi direttori di gara che non hanno – o comunque non dimostrano -, oltre che un’adeguata preparazione, cultura del dubbio, senso di autocritica né elasticità mentale, primeggiando invece in personalismi e arroganza.
Le chiedo una risposta, pregandola di evidenziare tutte le azioni che in qualità di Presidente dell’AIA Abruzzo ha messo e sta mettendo in campo per migliorare la qualità scadente del suo settore tecnico.
Per il futuro, infine, le chiedo rispetto per la mia società e per i miei dirigenti, così come per le altre società e per gli altri dirigenti, perché la qualità così scadente degli arbitri che ci troviamo in campo ogni Domenica rischiano di fiaccare la nostra passione e la nostra voglia di andare avanti.
Federico Vittorini
A.C. ATLETICO PRETURO”
A breve seguirà anche un’intervsita ad Andrea Sciarra.