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Lega Pro. L’Aquila, un sogno costruito sull’umiltà

Continua il momento magico dei rossoblù di mister Zavettieri che chiudono il mese di novembre con cinque vittorie in cinque gare

Vincere nel calcio non è mai semplice. Figuriamoci in un campionato in cui è l’equilibrio il padrone di casa. Un campionato nel quale spesso i tabellini rimangono bloccati sullo 0-0 fino ai minuti finali, e dove sono i singoli episodi a determinare un risultato.

Se si parte da questo concetto, le cinque vittorie consecutive senza subire reti inanellate da L’Aquila di Zavettieri, sette in tutto da quando il tecnico calabrese si è accomodato sulla panchina della squadra del capoluogo abruzzese, unite al secondo posto in classifica a sole tre lunghezze dalla capolista Ascoli, hanno un valore inestimabile. Perché conquistate con umiltà, sacrificio e tanto lavoro. A volte soffrendo, è vero. Ma la storia insegna che in questo sport chi non è capace a sostenere la tensione della sofferenza, non può raggiungere traguardi importanti. È una questione di crescita. Tecnica, mentale, di gruppo.

La gara del Fattori di ieri, sotto questo punto di vista, è stata encomiabile. Battere 2-0 la Pistoiese non è, e siamo certi non sarà, cosa da tutti. Gli orange allenati da mister Lucarelli sono una squadra tecnica, velocissima, sopratutto sulle fasce con Tripoli e Falzerano, equilibrata e molto intelligente. Una di quelle che se ne frega di non prenderle, ma pensa soprattutto a darle, cosa davvero rara in questo girone.

L’Aquila però parte troppo bene. Al 3′ è già in vantaggio con uno splendido guizzo di Sandomenico. Da li sembra tutto facile, con gli ospiti che faticano a proporre gioco. L’ex Ciciretti, schierato un po’ a sorpresa nel ruolo di playmaker, non riesce ad entrare in partita ed i rossoblù ne approfittano creando una bella quantità di palle per chiudere la gara, che però, a volte per eccesso di leziosità, non vengono sfruttate a dovere. Gli arancioni, come un diesel, crescono alla distanza e nei primi venti minuti del secondo tempo complicano il lavoro dei padroni di casa. L’Aquila si abbassa sulle fasce e non riesce ad uscire dalla propria metà campo, senza però mai subire. I tre li dietro non danno mai l’impressione di essere in difficoltà. L’unico modo per gli avversari di buttarla dentro sarebbe abbaterli. Infatti la rete di Coulibaly è giustamente annullata dal direttore di gara per una spinta dell’attaccante ivoriano ai danni di Zaffagnini. La svolta della gara è, paradossalmente, l’uscita di Ciciretti. Entra Piscitella e la Pistoiese si sbilancia in avanti. L’Aquila da quel momento ricomincia a salire, a spingere con le ripartenze e a trovare nel finale il meritato 2-0 con Ceccarelli, da poco suentrato ad uno spento Perna. Partita chiusa e grande festa sugli spalti.

Questa squadra è diventata grande e fa paura. I margini di miglioramento possono essere ancora ampi. Con la finestra di mercato che si avvicina a grandi passi, i tifosi iniziano davvero a sognare. Magari per l’arrivo di una punta con la P maiuscola, che andrebbe a puntellare l’unica zona del campo dove i rossoblù faticano a trovare la giusta continuità.

L’importante è che si rimanga con i piedi ben saldi a terra, e, con la giusta umiltà, si continui a lavorare nella direzione intrapresa con l’arrivo di Zavettieri. Il condottiero calabrese, al fischio finale, continua giustamente a predicare calma. “Abbiamo preso 3 punti, abbiamo vinto 2-0, ma dobbiamo lavorare per Forlì”. Queste le uniche certezze di un mister che sa fin troppo bene che se non si ragiona 90 minuti per 90 minuti il rischio è quello che l’entusiasmo prenda il sopravvento sulla concretezza, andando a rovinare il capolavoro fatto fino ad oggi. Ma adesso, dopo 22 punti in 9 gare, una media di 2,44 a partita, e dopo che persino il tabù Fattori è stato sfatato, con tre vittorie consecutive nelle ultime tre apparizioni casalinghe, è solo il momento per gli applausi.