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Davide Antignani. Il bomber innamorato del gol

Alla nostra redazione parla il calciatore del River 65. Con 212 reti sinora realizzate, è tra gli attaccanti più prolifici in attività
Davide Antignani attaccante del River 65 (Foto River 65)

Il calcio, a volte, è fatto di storie di meritano di essere raccontate. Una di queste, sicuramente, è quella di Davide Antignani, attaccante classe ’82, una vita spesa sui campi di Serie D, Eccellenza e Promozione a fare ciò che gli riesce meglio: andare in gol. Dall’esordio in Prima Categoria (a 16 anni) con la maglia del Bucchianico, nella stagione 1998-99, sino ad oggi con quella del River 65, le sue annate sono state caratterizzate dalle tante reti realizzate. Le altre tappe di una carriera che a molti farebbe invidia hanno toccato piazze blasonate come Ripa Teatina, Chieti, Cologna, Montesilvano, Miglianico, Casalincontrada, Vastese e Francavilla. Il suo curriculum aggiornato ad oggi parla di ben 212 reti realizzate ed in bacheca la punta può vantare la vittoria di un campionato di Eccellenza, uno di Promozione e, nelle stesse categorie, due successi negli spareggi Play Off. 

Per conoscere più da vicino Davide Antignani abbiamo sottoposto lo stesso calciatore ad alcune domande:

-Antignani, dopo tanti anni di carriera, pronto ancora per una nuova stagione?

“Eh si, prontissimo ad iniziare la 17′ preparazione con l’entusiasmo e la passione che ho avuto fin dal primo giorno”.

-Qual’è stato il compagno o i compagni più forti con i quali ha giocato? E gli avversari?

“Ho avuto davvero tanti compagni di squadra fortissimi; da Pagano a Damiani passando per Sanguedolce, Obbedio e Catalano. Gente che ha non poche presenze in serie A, B e C. Tra gli avversari, a mio avviso, i più forti che ho incontrato sono stati Varchetta (oggi alla Frattese) e Mirko Garaffoni (capitano della maceratese )”.

Che cosa ha appreso dagli allenatori che ha avuto?

“Dai diversi allenatori che ho avuto ho cercato di imparare il più possibile, così come oggi sto facendo da mister Angelozzi. A livello strettamente personale un tecnico a cui devo molto è Giuseppe Donatelli che nel primo anno di Eccellenza a Miglianico, senza conoscermi, ebbe piena fiducia in me. Grazie anche a questo, importante, fattore (era la stagione 2006-07) riuscii a realizzare 22 gol. Il nostro rapporto di fiducia continuò, poi, anche in Serie D l’annata successiva”.
 
-Come si diventa Davide Antignani?
 
“Negli anni ho capito che il calcio per me è vita, e se mi sono tolto qualche soddisfazione lo devo al fatto che sia in allenamento che in gara il mio impegno è sempre massimo. Serietà, impegno e determinazione sono gli ingredienti che vanno trasmessi ai giovani che oggi si apprestano ad iniziare in queste categorie”.
 
-Se un giorno suo figlio sceglisse di fare il calciatore, cosa gli direbbe?
 
“Per ora ho una bimba, Martina, che come me tifa Napoli ed esulta ai gol di Higuain. Inoltre gioca sempre con la palla; per il futuro, però, spero scelga un altro sport. Se un giorno, poi, arrivasse un maschietto…”.
 
-Ultima domanda: a chi sente dover dire grazie?

 
“Le persone alle quali dover dire grazie sono tante; se posso però un pensiero particolare vorrei rivolgerlo al mio Presidente Mauro Bassi che da quest’anno mi permetterà di allenare gli esordienti del River 65 insieme a mister Ricciuti, altra figura tecnica che come Angelozzi ha molta esperienza dalla quale poter attingere”.
 
-Antignani in bocca al lupo per la nuova stagione.
 
“Grazie. Crepi il lupo”.
 

Davide Antignani con la casacca del Miglianico (Foto FB Davide Antignani)