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Gir.A. Leonello Piccinini tuona dopo la retrocessione del Poggio Barisciano

La lunga intervista a 360° a Leonello Piccinini in seguito alla retrocessione del Poggio Barisciano.

Tuona Leonello Piccinini dopo la retrocessione del “suo” Poggio Barisciano. Intervistato dalla nostra redazione uno tra i dirigenti più longevi della compagine del presidente Gadaf Haliti ci fa un lungo riepilogo di quella che è stata la stagione degli aquilani, culminata con la matematica retrocessione di domenica scorsa.

Un’annata iniziata bene, benissimo, e finita come forse nessuno si aspettava, quando tutto ad inizio anno sembra essere fantastico, quando le forze sembrano non mancare mai ma l’entusiasmo la fa da padrone e poi alla fine tutto finisce per ricadere sulle spalle dei soliti irriducibili.

E’ forse questa la sintesi che può raccontare la delicata annata del Poggio Barisciano che domenica concluderà la propria esperienza in Promozione ricevendo in casa il Sant’Omero Palmense, formazione questa in piena lotta play off.

E’ proprio poco prima della finale di andata con i vibratiani che in casa Poggio molte cose iniziano a sfladarsi fino a far diventare la salvezza un obiettivo quasi isperato ma che mister Ciccozzi e soci tengono in bilico fino all’ultimo, onorando il proprio campionato, meno la Coppa dove il Poggio Barisciano aveva ben figurando eliminando squadre oggi ancora in lizza per un posto in Eccellenza.

Nell’intervista anche quest’ultima questione sulla mancata presenza nella semifinale di ritorno è un tasto che Piccinini ci tiene a chiarire, confermando il fatto che oggi le società dilettantistiche nonostante siamo nel 2016 trovano ancora difficoltà nei rapporti con la stessa Federazione.

Nello speciale Piccinini chiede più confronti annuali con la Figc Abruzzo, le società e gli organi federali arbitrali per far si che tutti abbiano lo spazio per esternare i molteplici problemi che si incontrano durante una stagione calcistica evitando che tanti, troppi tifosi, possano giustificare le tante aggressioni sulla malafede di chi dirige il gioco più bello del mondo.