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Il Campobasso chiede rispetto:’La situazione è diventata intollerabile’

 

L’espulsione di Bontà contro il Castelnuovo è stato un episodio che il Campobasso non poteva passarci sopra. Ieri sull’1-0 Seck atterra Bontà, ma invece di concedere il calcio di rigore, il direttore di gara ammonisce il capitano rossoblu per simulazione ed essendo già ammonito lascia la gara prematuramente. Da lì a poco i neroverdi raddoppiano. Il club del capoluogo molisano chiede rispetto, anche perché questo episodio avviene a distanza di 7 giorni da uno molto simile accaduto in Campobasso-Notaresco: Vitali (già sanzionato con il giallo) cade a terra in area e invece del calcio di rigore, viene e ammonito e poi espulso. Di seguito la nota del Campobasso:

Ora basta, la situazione è diventata intollerabile.

A distanza di sette giorni dalla discutibile direzione arbitrale contro il Notaresco è andato in scena il triste bis a Castelnuovo Vomano.

Ancora una volta con una ‘vecchia conoscenza’, ovvero un fischietto già finito nell’occhio delle moviole in passato con i lupi. Danno e beffa – ancora contemporaneamente – contro i rossoblù: dal calcio di rigore netto del possibile 1-1 (con conseguente seconda ammonizione per il difensore avversario) a una grottesca presunta simulazione che ha invertito la direzione dell’inferiorità numerica.

Doveva restare in dieci il Castelnuovo Vomano, ha continuato con un uomo in meno – ovvero capitan Francesco Bontà – il Campobasso. Che si è visto anche privato di un penalty che avrebbe potuto cambiare l’inerzia del confronto. Era già accaduto qualcosa di simile, per quanto meno influente sul punteggio, la domenica precedente contro il Notaresco, con Pablo Vitali espulso (e poi addirittura squalificato per tre giornate) dopo essere stato steso in piena area.

Le immagini sono chiare: le hanno viste tutti, anche al rallentatore. La nostra speranza è che le abbiano osservate con attenzione anche i vertici arbitrali. Pretendiamo maggiore attenzione d’ora in poi. Non chiediamo favori, ma solo arbitraggi all’altezza.

Il Campobasso merita rispetto.

Per una società che investe nonostante una crisi drammatica. Per i tifosi sparsi in ogni parte del mondo che non fanno mai mancare il proprio apporto. Per una squadra e uno staff che fanno sacrifici durante la settimana per giocarsi solo sul rettangolo verde – e senza ‘fischi’ a casaccio – le proprie chance di riportare la nostra città tra i professionisti. Finora abbiamo accettato tutto in silenzio, pur consapevoli che avremmo meritato di lasciare questa categoria già da tempo.

Da oggi non resteremo più in silenzio.”