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Pomante inizio in salita, l’esordio è con la prima della classe

Iniziare la carriera da allenatore di una prima squadra contro la capolista è un po’ come essere interrogato il primo giorno di scuola a matematica (latino per chi fa il classico). In questa stagione è già capitato a due club di cambiare allenatore prima di sfidare il Campobasso, vedasi Vastese e Giulianova.

In entrambi i casi le due formazioni abruzzesi riuscirono nell’intento di strappare un pareggio alla corazzata di Cudini. Ma sia D’Adderio per la Vastese che Bitetto per il Giulianova sono tecnici navigati, che con l’esperienza (e anche con un pizzico di fortuna), sono riusciti a cavarsela. Per l’ex difensore (da poco), invece si tratta della prima in assoluto nei panni di un tecnico della prima squadra. Inoltre il calendario non è proprio dalla parte di Pomante, visto che dopo la sfida contro i lupi, c’è il derby del Savini contro il suo ex Notaresco. Insomma, ci manca solo che piova. In effetti, controllando le previsioni meteo, sabato e domenica a Campobasso la pioggia non è prevista, la neve invece si.

Quantomeno il neo tecnico ha avuto il tempo per poter preparare la sfida visto il match rinviato contro il Matese. Dunque un buono studio prima di prepararsi all’interrogazione (ritornando alla metafora iniziale), lo ha anche potuto fare. E poi, si tratta di un tecnico giovane, ma non di uno sprovveduto. E anzi, già dalle prime dichiarazioni l’ex capitano di L’Aquila e Pescara ha fatto capire di avere le idee chiare su dove lavorare: sulla testa. Si perché parliamoci chiaro, la qualità della rosa non è mai stata messa in discussione, al massimo qualche riflessione la si può fare su qualche giocatore messo fuori ruolo. Con il rientro di Pepe sue ex compagno di squadra sempre a Pineto e con Salvatori, compagno di squadra l’anno scorso, Pomante potrebbe volendo riportare davanti Paoli e contare anche su Fioretti che quest’anno al Rieti è apparso in grande forma. In vista della trasferta del Romagnoli, il nuovo tecnico è sembrato anche piuttosto battagliero e determinato a far bene. Le sue parole:

Non sarà semplice, ma è un’avventura affascinante, orgoglioso di allenare questa squadra. Ho lo svantaggio di non avere tanta esperienza come allenatore, però ho il vantaggio che fino a quattro mesi fa stavo in uno spogliatoio come questo, quindi so come comportarmi, so come ragionano i ragazzi di adesso, devo essere bravo io a entrare nella loro testa. I ragazzi li ho visti spenti mentalmente, hanno perso fiducia in loro stessi. Andiamo ad affrontare la squadra più forte del campionato, che gioca a memoria e questo è merito dell’allenatore. Cudini è uno degli allenatori più preparati di questa categoria. Sono due anni che lavorano sugli stessi principi.  C’è solo da fare i complimenti ai nostri prossimi avversari, però io glielo ho detto ai ragazzi: non ho paura di andare a Campobasso, perché mi fido di loro. Il Pineto non merita questa classifica, pensiamo di fare bene a Campobasso. Qualcosa va fatto perché le mie idee sono diverse dal mister precedente. Sul piano del gioco? Ho difeso per 20 anni, da allenatore mi piacerebbe impostare un gioco verticale e offensivo.”

Pierluigi Trombetta