Dopo la sconfitta contro il Montegiorgio, arrivano le parole del tecnico del Rieti Stefano Campolo. L’allenatore è contento della prestazione svolta dai suoi ragazzi. Rieti che ricordiamolo è passato in vantaggio per ben due volte, ma gli uomini di Mengo hanno risposto in entrambe le circostanze. Poi Cuccù con un gol e un assist ha portato il risultato a favore dei marchigiani. L’allenatore ciociaro prova a spiegare cosa non è andato e come ci si rialza da questo momento no. A fine gara il tecnico è stato anche contestato da alcuni tifosi e Campolo spiega questo aspetto e ci tiene inoltre sottolineare come vorrebbe una maggior presenza da parte della società che a suo dire non ha mai quale fosse l’obiettivo di quest’anno. Le sue parole tratte dall’intervista video dell’FC Rieti:
“Sconfitta che fa male? Tutte le sconfitte fanno male, questa ancora di più anche per come è venuta, perché anche oggi parliamo di una bella gara giocata persa secondo me in maniera immeritata, ma fa parte del momento no. Io sinceramente non so più dove andare a cercare le cose, stiamo cercando di migliorare ogni aspetto. Abbiamo creato abbastanza contro una squadra organizzato, abbiamo cambiato qualcosa anche da un punto di vista tattico, giocando con un tridente spregiudicato. Mi sono preso la responsabilità di far giocare dal primo minuto D’Alessandris che era fermo da cinque mesi. Come abbiamo sofferto a inizio campionato con l’assenza di Fioretti doveva serviva del tempo per cercare la giusta alchimia che poi abbiamo trovato, adesso quell’alchimia dobbiamo ritrovarla. Oggi se analizziamo la prestazione dico bravissimi ai ragazzi e se il risultato non viene e sempre colpa del sottoscritto. Bisogna lavorare a testa alta, sereni e tranquilli. A me è piaciuto tutto, forse dovevamo stare un po’ più attenti sui calci piazzati. Però con i se e con i ma non si fa calcio, per cui quello che ho visto e un’idea di calcio che sta migliorando. Forse dovevamo essere più cinici, ma è un periodo in cui se prendi mezzo gol vai un po’ in depressione. Dovrò essere bravo io a far crescere i ragazzi da un punto di vista mentale. Però i ragazzi vanno applauditi, ed è quello che ho detto ai tifosi che è giusto che critichino il sottoscritto per i risultati. Sono sempre molto educati e civili e per questo apprezzo il loro modo di fare, il problema è che non bisogna pensare (non tanto loro) che il problema sia il gruppo, lo staff o l’allenatore. Bisognerebbe fare una statua alla squadra, al sottoscritto a Lorenzo Pezzotti e a Gianni Bianchetti, perché siamo stati nella difficoltà pura e ora stiamo cercando di uscirne. Con la figura di Riccardo Solaroli stiamo cercando di andare avanti. Chi va al campo vede come lavoriamo e vede che ogni giorno diamo il massimo e forse non basta ancora. Riposare ci farà bene? Nel nostro periodo è preferibile tornare subito in campo, però a volte ci può anche servire per farci riflettere su alcune cose. Una cosa che mi dispiace onestamente è che questa squadra venga etichettata come debole e allora dico questa cosa: il sottoscritto ha sempre messo la faccia e ho sempre parlato di salvezza anche quando le cose andavano bene e sono stato anche criticato per questo. Ho sempre pensato ai limiti di questa squadra, ho sempre fatto il pompiere. Non ho mai visto dal primo giorno, persone riconducibili all’attuale società e a quelle precedenti, esporre quelli che sono gli obiettivi. Qui nessuno ha mai parlato, ci ho sempre messo la faccia io e continuerò a farlo per rispetto di questo gruppo. Ciò che è stato chiesto a me è stata la salvezza e la valorizzazione dei giovani. Credo che gli obiettivi stiamo in linea, anche se stiamo vivendo un periodo delicatissimo e dobbiamo uscirne fuori. Però sarebbe buono che la società affermasse il proprio punto di vista.”