Dopo un lungo stop causa Covid, la Vastese torna in campo. Il club biancorosso ospiterà domani il Matese reduce da 14 risultati utili consecutivi. L’ultimo incontro da parte degli abruzzesi risale allo scorso 28 febbraio con il pari contro il Fiuggi per 2-2. Si trattava nel caso del decimo risultato utile consecutivo per la formazione aragonese. Abbiamo fatto il punto della situazione con l’allenatore Fulvio D’Adderio. Il tecnico di San Martino in Pensilis che anche quando la squadra aveva iniziato ad ingranare, preferì non fare proclami sostenendo come per tutte le squadre c’è un nemico in comune che è il virus che può influire sul percorso di una compagine calcistica.
Mister, allora domani si riparte, come è stato questo periodo lontano dal calcio?
È stato davvero un periodo bruttissimo. Non giochiamo da 45 giorni, ci siamo allenati alcune volte in 12, altre in 11, altre ancora in 10. Una situazione al limite della sopportazione.
Tornare a giocare contro una squadra in forma contro il Matese può essere dura per voi?
Sicuramente il Matese è una squadra organizzata con giocatori di categoria e di tutto rispetto, con un ottimo allenatore. Cercheremo di usare le forze che abbiamo per controbattere i campani. Ci teniamo a rientrare con la voglia di far bene.
La squadra con lei ha dimostrato di saper soffrire nei momenti di difficoltà, la speranza è di rivedere questo aspetto anche domani?
Me lo auguro è stato quello che ci ha portato a fare dei punti. Essere una squadra significa attaccare e difendere in undici e non è una frase fatta. Ognuno ha il proprio spartito e lo deve rispettare nel migliore dei modi.
Manca qualche giorno alla chiusura del mercato, qualcosa farete?
Credo che i giocatori che attualmente compongono la rosa ci accompagneranno fino alla fine, senza ulteriori rinforzi. Non tutti ci mancherebbe, ma gran parte dei giocatori in questo periodo sono liberi perché magari hanno avuto delle difficoltà. Le squadre si fanno nel mercato estivo, poi c’è un mercato di riparazione, ma trovare forze utili alla causa ad aprile mi appare difficile da pensare.
Pierluigi Trombetta