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L’Aquila-Avezzano, l’analisi del match. Mercoledì si ritorna in campo

Drammi dopo un 3-1 appaiono eccessivi, ma il successo dell’Aquila nel derby contro l’Avezzano è avvenuto con qualche patema di troppo. Se nel primo tempo il club del capoluogo era riuscito ad imporsi sui cugini marsicani, nella ripresa ha sofferto tanto, anzi troppo. Per come si era messa la gara, nessuno avrebbe gridato allo scandalo se il risultato finale fosse stato il 2-2.

L’Aquila al Gran Sasso, un po’ come con il Chieti, ha cercato di fare il suo gioco nel primo tempo e si è portata avanti sul 2-0. Anche se nonostante il tic-tac cappellacciano, la prima marcatura è nata da un lancio lungo di Zanon, mentre la seconda da calcio d’angolo. All’Angelini nella ripresa il Chieti aveva iniziato a pressare in maniera costante, con Cappellacci che aveva cambiato modulo giocando a specchio e inserendo Altares, riuscendo e riequilibrare la partita negli ultimi dieci minuti uscendo imbattuto dallo stadio teatino. Variazione tattica avvenuta anche contro l’Avezzano quando L’Aquila era sul doppio in vantaggio, con D’Ercole, Bisegna e Altares gettati nella mischia probabilmente per cercare di chiudere definitamente la partita. Tuttavia, il risultato è stato diverso perché gli uomini di Torti sono riusciti ad accorciare e hanno lottato per ottenere il pareggio fino al 95’. Negli ultimi venti minuti i marsicani arrivavano prima dei rossoblu sulle seconde palle. Alla fine, è stato decisivo il miracolo di Domingo sulla punizione di Blanco. Su questo aspetto si premia l’operato del sodalizio rossoblu per via della scrupolosa ricerca, visto che quest’estate sono stati diversi gli estremi difensori sondati, con la scelta ricaduta su un profilo di altissimo livello come l’ex San Severo.

Zanon rispetto a Chieti ha disputato un ottimo match, così come positive sono state le prove di Rosano e Di Norcia, quest’ultimo ormai un punto fisso nello scacchiere di Cappellacci. La coppia difensiva Venneri-Ricci ha funzionato anche stavolta, con il difensore calabrese che nel gioco aereo riesce sempre ad avere la meglio rispetto agli avversari. Miccichè nonostante lo splendido assist per Di Norcia non è riuscito a centrare il bersaglio grosso come suo solito, mentre Di Paolo come sempre fa un lavoro immane sulla fascia, ma ciò forse non consente all’ex Giulianova e San Gregorio di essere pericoloso sottoporta.

Quanto all’Avezzano, Spinola ha mostrato tutte le sue qualità riuscendo a essere una vera e propria spina nel fianco della retroguardia aquilana, così come ottima è stata la prestazione di Besana. Nonostante la sconfitta i biancoverdi sono usciti dal capoluogo a testa alta, con la consapevolezza di avere delle qualità. La squadra di Torti non ha mai sfigurato in questi primi tre incontri, raccogliendo meno di quanto seminato. Per questo motivo la gara di mercoledì contro il Chieti sarà importante per evitare di uscire prematuramente dalla corsa per il primo posto. Un’ arma in più potrebbe essere Pendenza che i biancoverdi si augurano di recuperare. L’Aquila invece se la vedrà a Capistrello contro gli uomini di Giordani, con quest’ultimo che riuscì a fermare la corazzata di Cappellacci due anni fa sul campo di Pescina ai tempi del San Benedetto Venere e della Prima Categoria.

Pierluigi Trombetta