Tuosto risponde a Memmo. Il presidente della Lnd Abruzzo attraverso le pagine del quotidiano il Centro, ha esternato critiche nei confronti del sodalizio rossoblu circa la nota querelle biglietti. Memmo, che aveva chiesto invano di rilasciare 100 tagliandi ai teatini, ha inoltre dichiarato che non andrà allo stadio a vedere la partita. Parole non piaciute affatto al club del capoluogo e al direttore generale Gianni Tuosto che senza mezzi termini ha risposto al dirigente lancianese:
“Le dichiarazioni di Memmo ci hanno lasciato a dir poco basiti. Ricordo al presidente che il piano Anti-Covid c’è stato imposto dalla Questura e approvato nel settembre del 2020, che prevede una capienza minima di 1.000 posti e l’apertura di due soli settori. Avendo un solo ingresso, sarebbe stato un problema per motivi di sicurezza mettere a disposizione i biglietti che lui ci ha chiesto. Noi siamo la società della gente e della città e lo portiamo nei fatti giorno per giorno. Noi abbiamo circa 600 abbonamenti che per l’Eccellenza è un lusso. Dei 1.000 posti dunque, 600 sono da dare agli abbonati. Ci sono 100 accrediti divisi tra Aia, Coni e Figc e rimangono poche centinaia di tagliandi. Vista la richiesta sono andate via in 48 ore. Pensiamo che alcuni controlli super partes dovrebbero essere fatti a 360° non solo sui biglietti. Io vengo dalla Puglia e nell’Eccellenza pugliese solo 4 su 28 società non si sono iscritte. In Abruzzo si sono iscritte solo 7. Quindi alcune cose dovrebbero essere riviste a monte. Noi siamo sempre aperti al dialogo e anche al confronto costruttivo, ma speravamo che questo confronto fosse vis a vis, non uscire su un giornale senza un contradditorio. Quei 600 abbonati sono il cuore pulsante della nostra economia societaria e ci permette di iscriverci regolarmente da tre anni a questa parte, di pagare l’Iva ogni mese e di aver pagato tutti gli stipendi ai giocatori. Ricordiamo al presidente Memmo che sulla nostra sportività non accettiamo ingerenze o una mancanza di rispetto. Tre anni fa L’Aquila è ripartita dalla Prima Categoria, rifiutando un titolo sportivo. Sul campo ha meritato le promozioni. Noi stringeremo la mano al Chieti se vincerà con tutta la sportività che ci ha sempre contraddistinto in ogni stadio e in ogni campo. Non è stata una manovra antisportiva. Non è accettabile che un presidente super partes prenda posizione. Noi abbiamo detto si alla ripartenza a prescindere dal format, anche se quello adottato ci ha indubbiamente penalizzati. Crediamo nella meritocrazia e che sei hai lavorato devi vincere e devi farlo sul rettangolo verde. Nessuno ha mai ricordato i punti che avevamo, perché non volevamo fare pressioni. Avvolte però la storia va ricordata. Siamo una società sportiva sana e leale che si, vuole andare in Serie D, ma se non ci andrà si iscriverà a testa alta e fiera di ciò che ha fatto anche nel campionato di Eccellenza. Al Chieti abbiamo concesso in totale 45 accrediti”.
Quanto all’attesa gara di domani, L’Aquila reduce da tre vittorie consecutive è chiamata al successo contro i rivali teatini per sperare di tornare in quella categoria saltata nell’estate del 2018 e che da tre anni è l’obiettivo prefissato. Saranno assenti certamente domani Altares e Bisegna (oltre a Di Norcia), con il difensore spagnolo che sarà sostituito probabilmente da Ricci e il centrocampista marsicano da Kras. Per il tecnico Dario Bolzan, “di sicuro noi crediamo fortemente nei nostri mezzi e siamo convinti di poter battere il Chieti: faremo di tutto. Il Chieti è una squadra fortissima, un esempio è la partita con la Flacco. Noi abbiamo fatto faticata a batterli, loro invece senza quattro giocatori titolari hanno vinto 2-0. A Pescara senza 4,5 titolari non avremmo vinto. Abbiamo lavorato molto bene, con serenità perchè la squadra è consapevole delle proprie forze: abbiamo preparato la partita come volevamo. Ringrazio i giocatori per la disponibilità che stanno mettendo”.
Pierluigi Trombetta