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Onazi accusa l’Avezzano: “Nove mesi senza stipendio, ho vinto in tribunale. Ma nessuno paga”

Il centrocampista nigeriano rompe il silenzio: “Abbandonato e ignorato. La FIGC intervenga subito”. La società risponde: “È sparito per un mese, ha già firmato una liberatoria”

“Giustizia è stata fatta, ma nessuno paga. E il silenzio delle istituzioni è assordante.”
Con queste parole si apre lo sfogo pubblico di Ogenyi Eddy Onazi, ex centrocampista della Lazio e della nazionale nigeriana, che nelle ultime ore ha lanciato pesanti accuse contro l’Avezzano Calcio, club nel quale ha militato fino all’ottobre 2024.

«Abbiamo finito la stagione 2023/2024 senza tornare a casa con i nostri stipendi. Tutti hanno una famiglia, delle responsabilità. Non si vive di promesse. Abbiamo iniziato la stagione successiva con le stesse parole e gli stessi rinvii. Io ho resistito nove mesi senza stipendio. Poi ho detto basta. Ho rescisso il contratto e me ne sono andato», racconta Onazi, che parla ora per difendere – dice – “non solo me stesso, ma tanti giovani calciatori che subiscono in silenzio”.

Dopo la rottura, Onazi si è rivolto alla giustizia ordinaria, ottenendo una sentenza favorevole che imponeva al club di pagare entro il 30 aprile. Ma nulla è cambiato. «Ho anche chiesto al mio avvocato di proporre una rateizzazione per aiutarli a uscire da questa situazione con dignità. Hanno accettato, ma dopo dieci giorni non hanno rispettato nemmeno il primo pagamento. E la Federazione? Non si muove, non punisce, non tutela».

Le dichiarazioni del giocatore hanno fatto il giro del web, scatenando un’ondata di reazioni e attirando l’attenzione anche della Procura Federale. Nella giornata di ieri, il presidente dell’Avezzano dell’Avezzano, Andrea Pecorelli, è stato ascoltato per chiarire la posizione del club.

Attraverso un lungo post pubblicato su Facebook, la società ha fornito la propria versione dei fatti: «Onazi è stato tesserato a gennaio 2024 e regolarmente retribuito, anche quando fu assente per un mese e mezzo nonostante avesse chiesto solo una settimana per la perdita del padre. Poi, il 16 agosto, è sparito senza autorizzazione, diretto a Hong Kong, dove scoprimmo in seguito che stava completando le pratiche per la cittadinanza. Riapparve il 18 settembre. Davanti alla nostra volontà di sanzionarlo, protestò e decise di interrompere il contratto».

Secondo la società marsicana, Onazi avrebbe firmato una liberatoria sui compensi arretratidocumento necessario per l’iscrizione al campionatosalvo poi fare vertenza. «Ci viene imposto di pagare compensi che, secondo noi, ha già ricevuto. Se la liberatoria è valida, non dovrebbe esserci alcun debito. E se non lo è, allora chi ha autorizzato la nostra iscrizione ha delle responsabilità».

Ma Onazi non ci sta:
«La verità è che ci sono presidenti che usano i club per altri scopi, senza rispettare i giocatori. È ora che la FIGC imponga garanzie economiche alle società. Senza tutele, il calcio diventa un terreno pericoloso».

La vicenda resta aperta, tra carte bollate, accuse incrociate e un interrogativo che scuote l’intero sistema dilettantistico: chi tutela davvero i calciatori? imporre delle fideiussioni a garanzia delle spettanza dei giocatori potrebbe essere una soluzioni? Chi tutela i Presidenti?

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