Aveva portato la Virtus in Prima Categoria nel 2011, oggi nel 2013 Walter Di Domenico, nuovo tecnico della Virtus Capistrello è tornato per tirare fuori dalla zona retrocessione la formazione del vulcanico presidente Tony Orlandi.
Mister ieri ha diretto il suo primo allenamento al comunale, che impressioni ha avuto?
Ho visto ragazzi demotivati, una squadra spenta senza la vera voglia di reagire cosa fondamentale in situazioni così. Non è però una novità, quando si cambia in queste situazioni lo scenario all’interno dello spogliatoio è normale che non sia dei migliori.
Ha materiale sufficiente per puntare alla salvezza?
No, a Dicembre dovremmo sicuramente intervenire sul mercato perché siamo numericamente pochi.
Dove c’è più bisogno?
A Centrocampo, mancano assolutamente pedine in questo ruolo che secondo me dovrà essere ben ritoccato se vogliamo salvarci e tirarci fuori da questa brutta posizione di classifica.
Con che modulo mister Di Domenico pensa di lavorare?
Certamente un 4-2-3-1, ho lavorato quasi sempre con questo tipo di modulo e considerando che molti dei giocatori che ho in squadra sono mezze punte è anche il più vicino alle caratteristiche di ognuno.
Porterà qualcuno di fiducia con se?
Ovviamente, mi seguirà Sammarone Agostino che fungerà anche da preparatore atletico oltre ad aiutare il sottoscritto a leggere bene le partite ed interpretare gli avversari, quattro occhi sono meglio di due.
Mister lei è abituato a lavorare con i giovani avendo anche una scuola calcio a Capistrello, ha già pensato a chi contattare anche per l’imminente mercato di Dicembre?
Si perché come dicevo prima c’è assoluto bisogno di integrare la rosa, conoscevo oltretutto molti dei ragazzi che ieri ho ritrovato nello spogliatoio perchè tanti vengono da quello storico campionato vinto nel 2011 ed altri li ho avuti nella mia scuola calcio (Real Capistrello) che tutt’oggi ancora dirigo e dove la Roma grazie all’affiliazione che abbiamo pesca. Ultimo Riccardo Iafrate (1997) oggi negli alievi nazionali dei giallorossi.
Cercherò di lavorare ovviamente a livello mentale perché so bene che qualcuno non ha ancora dimostrato il proprio valore.
Mister perché è andato via dopo quella storica vittoria?
Fu un trionfo, ho ancora uno splendido ricordo di quel campionato, poi per divergenze con l’allora direttore sportivo De Meis le quali idee non collimavano con le mie decisi di tirami fuori e non continuare a far parte del progetto.
Quel De Meis che poi è diventato il suo sostituto in panchina?
Si, lui.
Che rapporto ha con il Presidente?
Direi buono, quando domenica mi ha chiamato mi ha spiegato la situazione e ha detto di voler riportare in panchina una persona della quale aveva fiducia. Vogliamo entrambi il bene di questi colori.
Ha apportato modifiche negli allenamenti?
Ho chiesto ai ragazzi di integrare qualche allenamento con il sabato mattina perché chi per motivi di studio chi per una cosa chi per un’altra non ho mai tutti gli effettivi per lavorare.
Buona fortuna mister.