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L'Aquila-Giulianova l'analisi del match

In alcuni casi uno 0-0 non è per forza sinonimo di una gara con poche emozioni. Invece in L'Aquila-Giulianova di ieri, la tattica ha prevalso sullo spettacolo. Rossoblù e giallorossi non hanno lasciato nulla al caso evitando il più possibile sbavature. Nessuna delle due voleva perdere: nessuna delle due ha vinto. 

I minuti di studio sono sfociati in un primo tempo combattuto. Si c'è stata qualche occasione a testa con i giuliesi pericolosi con Di Paolo e L'Aquila che sfruttava con insistenza la fascia di destra con Sarritzu a costruire i principali pericoli. Il secondo tempo, è stato addirittura meno vibrante tranne in una breve fase di gioco dove le due squadre si erano allungate. Nell'ultima parte del match la squadra di Epifani ha cercato di prendere il sopravvento della partita senza tuttavia creare grattacapi a Boccanera. 

Giulianova, altro che Cenerentola!

Quando una formazione è di valore lo vedi da come sta in campo e ieri il Giulianova era assolutamente quadrato e compatto. La chiave di lettura di Cerasi era logica: un 3-5-2 con Tempestilli centrale di sinistra e Maffione sulla mancina che si abbassava molto per aiutare il suo compagno di squadra a contenere Sarritzu. Fermare il sardo è tra le cose più difficili per un difensore dell'Eccellenza e alcune volte l'ex Chieti è anche scappato dalle soffocanti marcature ospiti, ma la fase difensiva giuliese alla fine è stata impeccabile. Alessandretti ha guidato il reparto arretrato giallorosso da grande leader, nonostante sia solo un 2001 e se Alessandro non è riuscito a far male è anche per merito del possente centrale degli adriatici. Maffione faceva il quarto difensore aggiunto, Mastrilli invece sulla destra aiutava maggiormente Persiani e Di Paolo in fase offensiva. L'ex L'Aquila e San Gregorio, da seconda punta si è mosso di più del suo compagno di squadra (che febbricitante ha stretto i denti fino all'ultimo) e ha provato a superare il rocciosissimo muro aquilano, pur senza riuscirci. Ma in sostanza, nonostante il bersaglio grosso non sia stato centrato è chiara una cosa: il Giulianova non è una Cenerentola, il Giulianova è una realtà importante di questo campionato. D'altro canto una squadra che vince contro i rossoblù al Fadini, che è a -2 dalla formazione del capoluogo e che riesce a fermarla al Gran Sasso con una prestazione di quel tipo, significa che la mentalità è da grande squadra. Un progetto alternativo a quello classico (basato sostanzialmente sui grandi investimenti economici), ma che nonostante ciò sta portando risultati gratificanti. Cerasi che per le prossime giornate potrà sfruttare Fioretti per avere maggiori realizzazioni, con l’attacco giuliese ad essere ad oggi il quarto del campionato.

L'Aquila: difesa sempre al top, ma devi tornare a segnare

Se nel post match Epifani è apparso soddisfatto per la prestazione messa in mostra dai suoi, lo stesso non si può dire per molti tifosi aquilani che hanno mostrato il loro disappunto anche sui social, sia sugli articoli di Atuttocalcio.tv sia sulla pagina ufficiale della stessa società. Ma andiamo per ordine: se si premia la difesa del Giulianova si deve fare la stessa cosa anche per quella rossoblù perchè è la migliore d’Abruzzo. Cassese e Brunetti ancora una volta non hanno fatto passare nulla e neanche Bellardinelli e Tavoni. Anche questo non è un dettaglio perché in genere i terzini di una difesa a quattro vanno in difficoltà quando affrontano i rispettivi dirimpettai di un centrocampo a cinque e invece i due giovani fuoriquota sono stati perfetti. Il centrocampo ha fatto fatica nel primo tempo, poi nella ripresa con l’ingresso di Carbonelli in campo l’equilibrio si è ristabilito, ma comunque L’Aquila pur avendo preso il controllo del gioco nella parte conclusiva del match, non solo non ha concretizzato, ma non ha creato clamorose palle gol per impensierire il Giulianova. Nelle ultime cinque gare sono sei le reti messe a segno (tre all’Ortona) e tutte nel secondo tempo, con Il Delfino che resta ancora il miglior attacco del torneo con tre marcature in più degli aquilani. Ad ogni modo, l’avversario di ieri era tutt’altro che l’ultimo arrivato e lo abbiamo spiegato ampiamente in precedenza. Fare un punto con la seconda forza del campionato non può essere visto solamente in negativo. Il club del capoluogo resta saldamente in vetta a +2 e certamente essere artefici del proprio destino è meglio che rincorrere.