Cambiamenti in casa Turris. In vista della stagione 2023-24, oltre al mister cambierà anche il direttore generale. Il nome "nuovo" sarà quello di Alessandro Galasso.
Questo il comunicato ufficiale.
La società comunica di aver affidato il ruolo di Direttore Generale ad Alessandro Galasso già dirigente accompagnatore ufficiale nella passata stagione. Alessandro su mandato del Presidente Francano è da giorni già all'opera per valutare diversi profili da proporre alla società nel ruolo di allenatore. Il neo DG Galasso " Sono grato alla società per questo nuovo incarico che onorerò con passione e dedizione. Sino ad ora abbiamo ricevuto numerevoli richieste dirette o indirette per poter allenare la Turris Pescara , cosa questa che a dir vero resto non tanto meravigliato. Questo di certo sta a significare che la Turris Pescara è riconosiuta come società seria, che a detta di altri è notorio onora gli impegni nei confronti di tutti e da quella tranquillità ad atleti e tecnici per lavorare in un ambiente sano in piena serenità.
Sull'imminente campionato Il Patron D'amico sta a significare che: Stiamo allestendo squadra e staff per toglierci anche per questa stagione grandi soddisfazioni. Non abbiamo ancora individuato un profilo, i nomi che circolano negli ambienti sportivi sono solo "boutade" pre estive ma è giusto che ci sia anche questo se no di che si parla ?. Intanto posso comunicare che stiamo anche organizzando in parallelo il potenziamento del Settore giovanile così come la società aveva assunto impegno due anni fa di creare la Juniores, quest'anno la Turris parteciperà anche al campionato allievi: stiamo attuando sinergie collaborative con tecnici qualificati e preparati per proseguire solidamente a piccoli e prudenti passi tale percorso. Ciò è anche dovuto dalla riforma dello sport che obbliga tutti noi anche se dilettanti a porre ancora più attenzione ai nuovi dettami legislativi pertanto dobbiamo muoverci ancor di più da professionisti senza falsi proclami . Oramai le squadre Dilettanti anche se non del tutto possono essere paragonate a delle "mini aziende" dove non possono essere viste come mucche da mungere ma come cavalli robusti che trainano pesanti carri".