• Classifica
ps squadra pt g v n p gf gs
1 Campobasso 70 34 20 10 4 55 29
2 L'Aquila 1927 68 34 20 8 6 40 22
3 Avezzano 59 34 17 8 9 50 33
4 Sambenedettese 58 34 15 13 6 57 35
5 Roma City 52 34 14 10 10 56 37
6 Vigor Senigallia 49 34 13 10 11 55 50
7 Atletico Ascoli 49 34 12 13 9 38 33
8 Chieti FC 1922 48 34 12 12 10 35 34
9 S.N. Notaresco 45 34 11 12 11 37 38
10 Termoli 43 34 11 10 13 29 36
11 Sora calcio 1907 41 34 10 11 13 37 37
12 Forsempronese 1949 41 34 8 17 9 27 28
13 Real Monterotondo 41 34 12 5 17 42 60
14 Tivoli calcio 1919 39 34 11 6 17 38 54
15 United Riccione 37 34 10 7 17 48 51
16 A.J. Fano 32 34 6 14 14 35 47
17 Vastogirardi 29 34 7 8 19 26 50
18 Matese 26 34 6 8 20 20 51
Classifica aggiornata al: 05 mag 2024
  • Risultati 34ª giornata —
Casa Ospite
domenica 05 maggio 2024 — 15:00
A.J. Fano 5 2 Real Monterotondo
Atletico Ascoli 4 2 United Riccione
Campobasso 1 1 Termoli
L'Aquila 1927 1 0 S.N. Notaresco
Matese 0 0 Chieti FC 1922
Roma City 4 2 Vastogirardi
Sora calcio 1907 1 2 Avezzano
Tivoli calcio 1919 1 0 Forsempronese 1949
Vigor Senigallia 3 5 Sambenedettese
Risultati aggiornati al: 05 mag 2024
  • 35ª giornata —
  • Non sono presenti dati sul prossimo turno!

I 'gemelli' Moscardelli devono fare autocritica per far tornare L'Aquila a volare?

Il progetto dell’Aquila 1927 si fonda su una visione ambiziosa e su una struttura dirigenziale che ha come protagonisti due figure chiave, abili finora a mantenersi dietro le quinte: Marco e Giulio Moscardelli, noti come “i gemelli dell'Aquila”. Questi due dirigenti hanno saputo conquistarsi l’apprezzamento e il rispetto, grazie alla loro inclinazione a operare lontano dai riflettori e pur in mezzo a scossoni interni, cambi frequenti di allenatore, direttori sportivi e investitori vari, continuano a detenere il controllo sulle decisioni fondamentali, tracciando il vero percorso del futuro del club.  

Questa narrativa, che sdogana i nomi di chi "comanda a L'Aquila", emerge con chiarezza nella recente analisi firmata da Rocco Coletti, esperto capo redattore del giornale abruzzese *Il Centro*, che riportiamo nei punti salienti per chi si fosse persa l'edizione cartacea di ieri.

L’articolo di Coletti sembra segnare un momento di svolta nel raccontare L’Aquila, introducendo un punto di vista più articolato e, per certi versi, più equilibrato. Dopo più di due stagioni di elogi verso il progetto rossoblù sulle colonne de "Il Centro", condiviso e amplificato dall'emittente consorella Rete 8, il giornalista si è avventurato, brillantemente, a esaminare anche gli aspetti più complessi della gestione del club. Questo cambio di prospettiva potrebbe nascere sia da un’evoluzione nelle aspettative della tifoseria tutta (della curva e non) che ormai si attende risultati concreti e maggiore trasparenza, sia da un cambio di linea editoriale che riconosce il bisogno di offrire una visione più completa, non solo celebrativa, delle dinamiche interne dell'Aquila. Non resta che aspettare e vedere se questo approccio diventerà la norma o se resterà un caso isolato.

Con il suo consueto stile raffinato, il redattore ha evidenziato luci e ombre: da un lato, ha confermato la sua stima per la guida accorta e professionale dei gemelli Moscardelli, noti per una gestione discreta ma incisiva; dall’altro, ha svelato dettagli finora sconosciuti sul funzionamento quotidiano del club, lasciando intendere che il cammino verso il successo sportivo è più intricato di quanto possa apparire superficialmente.

Uno dei passaggi più incisivi dell’articolo riguarda però le sfide che affliggono L’Aquila e che secondo il collega non possono più essere ignorate: una fragilità gestionale che si riflette nel continuo alternarsi di tecnici, direttori sportivi e dirigenti tra esoneri e dimissioni. Una criticità che emerge in tutta la sua evidenza attraverso episodi specifici, come l’esonero di Massimo Epifani, avvenuto sorprendentemente subito dopo una vittoria (clicca qui), o la rinuncia di Roberto Cappellacci, (clicca qui) che ha abbandonato il club senza che prima avesse firmato il contratto. Ancora, Coletti ricorda come anche Giovanni Pagliari, altro allenatore di esperienza, abbia lasciato l’incarico senza rilasciare dichiarazioni, alimentando il sentimento di disillusione tra i tifosi e gettando ombre sulla stabilità del progetto (Clicca qui). Per non parlare dei tanti direttore sportivi o accostati all' Aquila che sono passati per la città capoluogo: "Di Genova, Fanesi,  Sacchetti, Micciola e Perotti (quest'ultimo ha difeso con un post pubblico la società); come i dirigenti: Barberio, Di Giovanni, Ghirelli, Bernardini, Russo, Marchesani, Juchich e altri ancora. Ma alla fine l'ultima parola è sempre dei Gemelli."  e la girandola di operazioni del mercato di riparazione (clicca qui).

“La colpa non può essere sempre degli altri,” scrive il redattore, evidenziando la necessità di un’autocritica costruttiva da parte della dirigenza per poter davvero concretizzare l’ambizione della città di rivedere L’Aquila in Serie C. L’eco di questa critica risuona anche tra i tifosi, che nonostante tutto continuano a sostenere la squadra con passione, riempiendo gli spalti con una media di 4-5.000 spettatori ogni domenica. Una fedeltà che stride però con le tensioni tra il consiglio direttivo e lo staff tecnico, un clima che, come sottolinea l'articolo, non giova alla serenità e alla crescita del progetto.

Nel suo articolo, Coletti non risparmia un’analisi delle tensioni che c’è stata tra il neo presidente, Marco Russo, imprenditore casertano con una storia alle spalle nel Fano, e Cappellacci, evidenziando come questi dissapori abbiano contribuito a creare un’atmosfera di scarsa coesione nella prima farse della preparazione e del mercato estivo. Ed ancora: “Se la dirigenza vuole occuparsi di questioni tecniche,” si osserva, “allora deve essere disposta a pagarne il prezzo”: un monito che mette in discussione la possibilità, da parte dei dirigenti, di intervenire nelle scelte sportive senza compromettere il delicato equilibrio tra ruoli tecnici e amministrativi.

Nonostante le ombre, l’articolo si chiude con una nota di apprezzamento per il lavoro dei gemelli Moscardelli. Grazie alla loro guida, L’Aquila calcio ha saputo mantenere una centralità unica dei tifosi e una strategia lungimirante, con obiettivi chiari e definiti. In cinque anni di gestione, i gemelli Moscardelli hanno saputo introdurre un modello che nel panorama calcistico italiano rappresenta quasi un’eccezione, basato sull’integrazione tra ambizioni sportive e coinvolgimento diretto della tifoseria. 

Una sfida altrettanto imponente, aggiungiamo, riguarda il progetto di trasformazione dello stadio Gran Sasso d’Italia. La struttura, destinata a una rinascita importante grazie a un investimento pubblico di oltre 10 milioni di euro, vedrà un piano di riqualificazione che toccherà sia l'impianto sportivo che l’organizzazione dei volumi edificati,  con nuovi spazi commerciali. L' obiettivo è quello di rendere lo stadio non solo un simbolo sportivo, ma un punto di riferimento economico e sociale per la città, sotto quale gestione?

Un altro punto importante: gli investimenti stagionali considerevole. A partire dell'Eccellenza, si vocifera di ben oltre un milione a stagione di investimenti, che ogni anno la dirigenza destina alla creazione di una rosa competitiva ( 3 stagioni di Eccellenza e 2 in Serie D con quello in corso). L’ambizione di puntare alla Serie C passa anche da qui, ma si scontra con la necessità di recuperare le risorse, anno per anno, in massima parte da terzi grazie all’entusiasmo che la dirigenza finora ha saputo trasmettere alla città e ai partener. Lo slogan “La squadra della gente” risuona forte in ogni partita, testimoniando una fedeltà che va ben oltre i risultati sul campo. Proprio per questa fede dimostrata, per l'alto senso civico del progetto, una maggiore operazione trasfarenza, anche se non dovuta a norma del codice civile, perchè non concederla a chi la chiede?  

Coincidenze. A neanche 24 ore dell’articolo de “Il Centro” L’Aquila 1927 ha organizzato -  con un comunicato stampa del tardo pomeriggio di ieri - : “Una serata esclusiva, con ospiti d’eccezione, dedicata a tutti i partner che hanno scelto di sostenere un progetto sportivo e sociale divenuto ormai un modello di riferimento nazionale. Giovedì 28 novembre, alle 20, al ristorante “Magione Papale”, si terrà il primo “Sponsor Day” dell’Aquila 1927, un evento che ha l’obiettivo di ringraziare tutti coloro che si sono avvicinati al club, condividendone obiettivi e mission, di rafforzare le relazioni e lo spirito di appartenenza e di rendere note le strategie a medio e lungo termine e le possibili ricadute positive sulla comunità.”

Ma veniamo al campo. Con l’arrivo di Michele De Feudis come nuovo allenatore  - in un clima mediatico bollente ma probabilmnte molto stimolante - (clicca qui),  la società si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia. La domanda che molti si pongono è se questa sarà finalmente la svolta tanto attesa, quella che porterà L’Aquila calcio a consolidarsi in un percorso stabile e sereno verso la Serie C. La risposta dipenderà dalla capacità della società di superare le proprie fragilità e di mantenere salda la fiducia di una tifoseria che non ha mai smesso di sognare.