Lanciano calcio 1920 cala il sipario, al Verì di San Vito non si gioca e scatterà la radiazione
Al Tommaso Verì di San Vito Chietino, è andato in scena l'ultimo atto di una agonia, che era giusto interrompere perchè ormai non era più il caso di mandarla avanti. Il Lanciano calcio 1920 non gioca la sua quarta partita in campionato, e a questo punto scatterà la radiazione.
Quello che accade nell'impianto sanvitese è qualcosa di comico. Si presentano in sette, e onestamente non hanno il "physique du role" del calciatore dilettantistico, tutti fuori forma e qualcuno (che per sua ammissione) ha confessato di mettere piede su un campo di calcio per la prima volta. A fare loro da chioccia il neo-direttore generale Lorenzo Renzetti, che in tutta onestà non era convinto di quello che stavano facendo, e il mister in pectore Stefano Macerata che era più concentrato ad allenare i sette in campo, senza pensare a tutto il resto.
Nel mentre si era venuti a conoscenza che allo stato attuale, la società non aveva giocatori tesserati in organico, e quindi non abilitati a poter scendere in campo. Un'altra aggravante è saltata fuori quando per stessa ammissione dei presenti, nessuno aveva sostenuto la visita di idoneità medica, requisito fondamentale e obbligatorio per poter disputare una stagione agonistica. Sembra come la ricerca del quinto per poter andare a giocare a calcetto il martedi sera, ma purtroppo non è cosi.
Praticamente l'una dopo l'altra sono saltate fuori tutte le folli magagne di una gestione sportiva e societaria che stava letteralmente affondando, e una volta scoperte tutte le nefandezze, il gruppetto si è riunito negli spogliatoi e ha deciso di non giocare, un pò per paura di eventuali conseguenze sportive e penali, e forse anche per il pudore di non voler diventare uno zimbello di fronte a tutto il panorama calcistico abruzzese. Il direttore di gara il signor Calò della sezione di Chieti è entrato per fare l'appello, ed è uscito dopo pochissimi minuti, comunicando al Real Casale che la partita non si sarebbe giocata. I giallorossi hanno svolto una seduta di allenamento giocando una partitella a ranghi misti, mentre i sette "coraggiosi" insieme al diggi e al mister sono andati via a capo chino in silenzio, forse consapevoli di essere stati messi al centro di una commedia che come uomini non meritavano di subire.
Intanto voci da confermare parlano di un Max Pincione furente, che dagli Stati Uniti ha promesso che farà in modo di raccontare tutta la verità su quanto accaduto, e che ne farà pagare le conseguenze ai responsabili. Ad essere sinceri la cosa non ci interessa, oggi è stata scritta la parola fine su una società di calcio che veramente ne ha viste troppe, ma che ha preso in giro chi fa calcio in maniera sana, pulita, onesta e spinta solo da una autentica passione.
Lu bell pallone de na vodd.....Diciamolo in dialetto !!!!