L'Aquila fa suo uno dei due big match di giornata (nell'altro il Rieti supera col medesimo risultato l'Albalonga) e torna ad assaporare il dolce gusto della vittoria. Tre punti importantissimi sotto tutti i punti di vista. Non tanto per la classifica che, come spesso accaduto nelle ultime giornate, non si muove più di tanto (L'Aquila sempre a tre lunghezze dal Rieti), ma per il morale e per il consueto messaggio al campionato. Si allunga a nove la striscia di risultati utili seguiti al tonfo di Arzachena, ma poi tornano a parlare i fatti in un campionato in cui il giochino (c'era assolutamente da aspettarselo) è sempre quello di ricoprire di lodi e connesse responsabilità i rossoblù, per poi giocarvici alla morte. Basti ascoltare le dichiarazioni del dopo gara per rendersi conto di un refrain che è iniziato alla prima giornata e finirà all'ultima.
Onore al merito anche per una Nuorese presentatasi al Gran Sasso imbattuta fuori casa, con la miseria di sei reti subite e con una sola lunghezza di distanza dai rossoblù. Insomma, se ne è scaturita una partita piacevole, equilibrata e pimpante è anche per opera dei ragazzi di Mariotti, che al Gran Sasso erano arrivati per giocare la propria onesta partita, nonostante le accortezze tattiche dei primi minuti. Hanno saputo reagire all' uno-due micidiale del finale di primo tempo e non si sono tirati indietro nella ripresa quando L'Aquila ha lasciato loro le redini del gioco. Solo il palo sulla punizione di Molino (in estate accostato anche ai rossoblù) e Farroni in un paio di occasioni hanno evitato che i sardi riaprissero la gara. Applausi del Gran Sasso, poi, alla quindicina di tifosi sardi che dalla tribuna non hanno mai fatto mancare il proprio sostegno ai verdeazzurri.
Quanto ai rossoblù, da applausi la prestazione del primo tempo, ovviamente al netto dei soliti limiti sottolineati dalle prime giornate: mole di gioco enorme, capacità realizzative limitate. Tradotto: manca una punta. Un'assenza pesante che costringe i rossoblù al giro palla perpetuo sulle fasce e sulla trequarti e non consente mai l'alternativa centrale o la sponda. Sul tema finalmente allo scoperto anche Morgia, che nelle dichiarazioni ha lamentato l'assenza di un centrale di peso (Bonvissuto, che a onor del vero proprio Morgia ha portato in rossoblù, "è stato sempre fuori" ha dichiarato il tecnico) ed ha chiesto rinforzi immediati se si vuole provare a vincere. A proposito di assenze pesanti, salterà la prossima Russo, fattosi ingenuamente ammonire da diffidato.
Da applausi, dicevamo, la prova dei rossoblù sotto il profilo dell'assiduità di gioco e dell'impegno. Il rigore di Minincleri è la fotografia di tutto ciò, con un'azione costruita sulla sinistra e valorizzata dalla tecnica e dall'esperienza del "mago" di Barletta. L'eurogol di La Vista (se ne ricredano gli scettici estivi, non finiremo mai di scriverlo), infine, ha impreziosito la prestazione del capitano e permesso ai rossoblù di giocare sul velluto. Nella ripresa, poi, è andata in scena un'altra partita. Un po' per scelta, un po' per merito dei sardi, per la prima volta L'Aquila ha deciso palesemente di aspettare. Un inedito "morgiano" che alla fine ha comunque pagato.
La partita. Morgia vara il solito 3-4-3, ma opta per Arboleda sulla destra al posto di Diktevicius. Russo falso nueve tra Valenti e Minincleri.
Dopo il minuto di silenzio per il disastro aereo occorso alla squadra brasiliana della Chapecoense, partono bene i rossoblù. Al 3' e al 7' Valenti pericoloso prima di testa, poi con un sinistro che termina sull'esterno della rete.
Al 10' rispondono i sardi con Cadau (il migliore dei suoi), il destro sorvola la traversa dopo un affondo da applausi. Due minuti dopo Farroni è decisivo in uscita su Tupponi.
Morgia non si fida e allora abbassa Minincleri in mediana, per il solito 3-5-2 in corsa. La mossa si rivelerà azzeccata perché al 37' il tacco di Russo smarca Minincleri, che rientra in area e viene atterrato. Dal dischetto il mago angola a destra e porta in vantaggio i rossoblù. Ma non finisce qui perché neanche due minuti dopo L'Aquila si porta sul 2-0 con l'eurogol di capitan La Vista, che in controbalzo dai 25 metri azzecca l'angolino e strappa gli applausi del Gran Sasso. Nel finale Sembroni sventa sulla linea il cross di Tupponi, con Lizaso pronto a battere a rete.
Nella ripresa L'Aquila lascia l'iniziativa agli ospiti e la Nuorese alza il proprio baricentro. Morgia al 21' effettua il solito cambio inserendo Bartoccini in luogo di Valenti, rialzando Minincleri alle spalle di Russo. Ma sono i sardi a spingere e al 24' Molino centra il palo su punizione. Altro pericolo al 34', con la palla che attraversa tutta l'area piccola.
Risponde questa volta L'Aquila al 36' con la verticalizzazione di Brenci per Russo, che spara di destro ad incrociare, fuori di poco. Al 45' cross di Cadau per la testa di Pusceddu, Farroni salva in tuffo.
L'AQUILA - NUORESE 2-0
MARCATORI Minincleri su rigore al 38' e La Vista al 40' p.t.
L'AQUILA (3-4-3) Farroni; Pepe, Esposito, Sembroni; Arboleda, La Vista (dal 30' s.t. Brenci), Zane, Pietrantonio; Minincleri, Russo, Valenti (dal 21' s.t. Bartoccini). (Salvetti, Gagliardini, Pupeschi, Brenci, Diktevicius, Pezzella, Faal, Ganci). All. Morgia.
NUORESE (4-3-3) Frasca; Cadau, Scintu (dal 34' Masocco), Peana, Carta (dal 27' s.t. Pusceddu); Tupponi, Goh, Falasca; Lizaso (dall' 11' s.t. Botti), Gallo, Molino. (Pintus, Dessolis, De Simone, Scognamiglio). All. Mariotti.
ARBITRO Ricci di Firenze.
NOTE spettatori 1.000 circa con quindici tifosi sardi in tribuna, ammoniti Farroni, Gallo, Russo. Angoli 4-8.