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Elezioni Abruzzo: duro attacco di Rodomonti al ‘sistema’ Ortolano e Memmo

Sono tormentate queste elezioni abruzzese per il rinnovo delle cariche della locale Lnd.

Dopo una lettera privata che Pasquale Rodomonti (in foto) ha inviato qualche giorno fa ai presidenti delle società dilettantistiche abruzzesi, in cui segnalava  alcuni problemi di “sistema”, a cavallo tra San Silvetro e Capodanno, i candidati consiglieri e delegati della lista dell’arbitro teramano, hanno rincarato la dose ed hanno inviato un esposto alla Procura Federale, ai Presidenti Malagò e Gravina e al Ministro dello sport Vincenzo Spadafora

Nel pesante atto di accusa, l’avvocato Roberto Luciani ha calcato la mano su rilevanti irregolarità che a suo dire - tutte provate con testimoni, nomi, cognomi, foto ed atti- inficiano le elezioni della Lnd Abruzzo tanto da chiedere la sospensione immediatamente della sessione elettorale.

Il difensore, tra l’altro, punta il dito anche sul mancato recepimento da parte della normativa federale della legislazione statale che prevede la riduzione del numero minimo di sottoscrizioni delle deleghe, come da D.L. 17 marzo 2020 n° 18 convertito nella Legge 27/2020 che permette, in virtù dell’emergenza sanitaria, di ridurre a un terzo il numero minimo di sottoscrizioni richieste per presentare le candidature alle elezioni comunali e regionali.  

Nella denuncia si evidenzia come le delegazioni provinciali della Lnd Abruzzo siano state utilizzate per “una raccolta di firme sui generis di deleghe in bianco… omissis… a favore della lista presieduta dal candidato Ezio Memmo, designato a tal fine dal Presidente uscente Ortolano, Presidente uscente, vero Deus ex machina” e quindi in danno della lista Rodomonti.

Al centro delle osservazioni dell’avvocato pescarese finisce anche un improvviso aumento di società aventi diritto al voto tra fine novembre e metà dicembre.  Il regolamento elettorale della LND prevede che occorrono 50 firme per sostenere la candidatura di un candidato presidente della Lnd se nella regione sono 300 le società aventi diritto al voto. Le sottoscrizioni salgono a 100 qualora il numero dei club passi da 300 a 600.

Sembrerebbe, sostengono i “rodomontiani”, che i vertici della LND Abruzzo abbiano messo una collaboratrice/dipendente a regolarizzare l’iscrizione delle società al Coni in modo da aumentare il numero dei votanti “per superare la soglia della quota dei 300 (n.d.r. dalla lista pubblicata dalla Lnd Abruzzo sono 313 le società aventi diritto al voto) ed in tal modo ostacolare qualsiasi altra candidatura alla Presidenza facendo così lievitare le firme da raccogliere a supporto della candidatura da 50 a 100.

Il corposo documento, con i suoi oltre 20 punti, lascia intravedere larghe zone d’ombra sull’operato di candidati, delegati provinciali, faccendieri, dipendenti, che- qualora fosse accolto della Procura Federale – descriverebbe un Comitato tutt’altro che ispirato ai canoni della probità e lealtà elettorale e sportiva.

Tant’è che nell’esposto, forse con un passaggio un po’ forte si tratteggia la seguente dinamica:” … spesso il Presidente uscente è a scegliere e designare il futuro Presidente in una sorta di monarchia assoluta. Come è appunto il caso che ci occupa, nel senso che il Sig. Ortolano, dopo aver governato indisturbato per quasi 20 anni, ha designato il suo delfino sig. Memmo come suo ed unico erede.”  

Nell’esposto, che curiosante non è sottoscritto dal candidato Pasquale Rodomonti, –l’arbitro teramano essendo un dirigente benemerito dell’A.I.A. sembrerebbe che non possa rilasciare dichiarazione e atti potenzialmente lesivi dell’immagine degli organi Federali come da specifica disposizione del presidente degli arbitri Marcello Nicchi - si rappresenta pienamente l’impossibilità a svolgere una vera e propria campagna elettorale a causa dei tempi stretti, della situazione pandemica che rallenta e ostacola i dirigenti nell’incontrarsi e nel circolare liberamente in Regione.

Insomma i “rodomontiani”, da veri arbitri hanno fischiato forte- forse tardivamente-, ora la palla passa alla Procura Federale che dovrà decidere se assegnare la vittoria a tavolino alla squadra “Ortolano- Memmo” oppure se il match dovrà ripetersi.

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Gravina si candida a membro del Comitato Esecutivo UEFA (clicca qui)