Cosa riserverà il campionato a L’Aquila e Avezzano lo diranno solo i risultati. Ad ogni modo, premettendo che la serie D è un campionato peculiare e perciò difficile e in attesa di verificare pure la qualità delle rose che ancora sono in fase di allestimento, emerge un livello medio tecnico abbordabilissimo.
A fronte di chiare difficoltà logistiche, viste le ben sette trasferte sarde che attenderanno le due abruzzesi, colpisce innanzitutto una evidente mancanza di piazze ambiziose o che abbiano ultimamente frequentato il professionismo. Da questo punto di vista il girone F, tra campanili e compagini attrezzate, avrebbe comportato più agone ma anche garantito più fascino e incassi al botteghino.
Nel G, invece, con il mancato inserimento nel girone di Cavese e Grosseto (ipotesi chiacchierate fino a ieri), le uniche realtà di un certo blasone rimangono Torres, Rieti e Foligno.
I sardi però sono un punto interrogativo, alle prese con un momento societario difficile e i conti che il neo presidente Piraino ha annunciato di voler risanare. Il ritiro dei sardi è iniziato tra tante difficoltà e parecchi elementi delle giovanili aggregati accanto a qualche senior tra cui il peruviano Merino, ex folletto della Nocerina. Vedremo se prima dell’inizio del campionato riusciranno a rafforzarsi.
Da decifrare anche il Foligno, uscito dalla crisi societaria dell’anno scorso con il passaggio nelle mani di Ius e De Santis. Guazzolini in panchina e una squadra ancora da completare, con la curiosità dei due fratelli d’arte Evans Kondogbia ed Enoch Balotelli tra i falchetti.
Il Rieti è forse l’avversaria più attrezzata. Negli ultimi anni ha sempre lottato per il vertice. Nel 3-5-2 di Paris spiccano giocatori navigati per la categoria come Nodari, leader difensivo ex Fano, Bianchi play di centrocampo, Luciani e Tirelli. Mentre in attacco il vero colpo forse è la conferma di Marcheggiani (19 gol l’anno scorso), affiancato da Scotto e Dieme, entrambi 12 gol nella passata stagione con Torres e Città di Castello. Un gran bene si dice anche dell’esterno Trillò, in prestito dalla Primavera del Frosinone.
Attenzione, comunque, alle laziali. L'ambiente romano è ricco di vivai di solida tradizione e svincolati dalle primavere delle due squadre della capitale. E rifornisce con continuità tante compagini che partono a fari spenti ma che alla fine riescono ad imporsi come outsider grazie ad una manica di sconosciuti.
Occhio dunque anche a Monterosi e Albalonga, che si candidano a mine vaganti con campagne acquisti mirate. I primi hanno preso Salvatori e Montesi (entrambi dalla Samb), Buono e Piro per rinforzare l'intelaiatura che ha vinto l'Eccellenza.
L'Albalonga ha ingaggiato Delgado in attacco, Martinelli in difesa ed ha confermato senior di spessore come Pintori, Panini e Corsetti.Tra le sarde menzione merita la Nuorese, che ha rifondato la rosa con gli arrivi tra gli altri di Molino (ex Olbia, accostato anche a L'Aquila) Falasca, prodotto della Primavera della Lazio, Scognamiglio, Carta e Peana.Infine, un'altra laziale che si candidava ad outsider come il Trastevere di Pirozzi è finita, in compagnia del Ciampino, nel girone H con campane e pugliesi.