In tono minore, come voluto dalla società in ossequio al clima "sismico" del momento, non affollata ma comunque partecipata. Si è svolta così la conferenza di presentazione (aperta a giornalisti e tifosi) dell'Aquila calcio. Con la sapiente guida dell'ad Daniela Rosone, l'argomento iniziale è stato ovviamente la prossima inaugurazione del Gran Sasso d'Italia. Gli assessori Capri e Iorio hanno ribadito l'impegno dell'amministrazione per consentire l'apertura del Gran Sasso d'Italia. "Ce l'abbiamo messa tutta con tutte le difficoltà di questo paese. Solo undici mesi per allacciare la corrente - ha detto il sindaco Cialente - Ma finalmente consegneremo all'Aquila un gioiellino, speriamo in categorie consone all'impianto". "Siamo pronti per l'avventura che ci farà vivere l'Acquasanta - ha risposto Chiodi - Ci dovrà dare una marcia in più". Poi la presentazione dei nuovi soci (tutti al 5%) Alessio Saracino, Gianni Giraudo
Roberto D'Ottavio (presidente del Civitavecchia pallanuoto). (clicca qui per conoscere meglio i nuovi soci dell'Aquila calcio) "È importantissimo avere nuovi soci - ha continuato Chiodi - Siamo certi diventeranno parte di un gruppo di amici".
L'Amministratore delegato Ranucci ha lanciato la proposta di intitolare la tribuna del Gran Sasso d'Italia a Guido Attardi. Il sindaco ha rilanciato proponendo l'intitolazione dei distinti a Marino Bon.
Poi la presentazione della dirigenza e staff tecnico. Significative le parole di Morgia: "Bella presentazione, bei discorsi ma dovremo tradurre tutto in pratica. Di solito i begli ambienti li fanno i risultati. Invece io credo che gli ambienti fanno i risultati. Così come la cultura, l'organizzazione e la coesione. Non prometto risultati ma impegno, rispetto e collaborazione. Qualche campionato l'ho vinto, ma sempre seguendo questi principi". A chiudere la carrellata dei calciatori sul palco. Ha parlato per tutti il capitano Giorgio La Vista, applauditissimo. "Ho visto tanta unità, ed è ciò che serve per superare insieme i momenti difficili. Questo è il nostro anno zero, noi calciatori dobbiamo portare sul campo tutte le emozioni e le forze di questa ricostruzione fisica e calcistica".