Sarà una Recanatese ridotta ai minimi termini quella che domenica al Tubaldi affronta la Jesina. Omiccioli, tanto per cambiare, dovrà fare i conti con assenze numerose e pesanti. Contro la Jesina non ci sarà il terzino Brugiapaglia, squalificato per tre giornate (due turni per il rosso rimediato domenica a San Cesareo ed uno perché già diffidato), il mediano Rachini ed il trequartista Garcia, entrambi stoppati dal Giudice Sportivo per recidiva di ammonizioni. Oltre a questi salterà il derby contro la Jesina l’infortunato Rossi, mentre sono da valutare le condizioni di Marchetti e Cavaliere sul cui recupero non si nutrono molte speranze. Come se non bastasse, nella partitella infrasettimanale giocata dalla Recanatese contro la Rappresentativa di Eccellenza e Promozione, sono stati toccati duro sia Agostinelli che Moriconi ed anche la loro disponibilità per domenica è appesa ad un filo. Piove sul bagnato per la Recanatese. Una serie interminabile di infortuni, cui si sono aggiunte anche le squalifiche, rendono il cammino verso la salvezza assai arduo per i giallorossi. Anche la Jesina avrà un’assenza molto pesante al centro della difesa; si tratta dell’esperto Marotta il cui innesto in rosa avvenuto lo scorso dicembre, ha dato un grande valore aggiunto alla retroguardia leoncella contribuendo all’ottimo ruolino di marcia nel girone di ritorno. Non dovrebbe essere della partita neanche il centrocampista D’Aniello per stiramento. Di sicuro i problemi di scelta di Amaolo sono bazzecole in confronto ai salti mortali che mister Omiccioli dovrà fare per inventarsi la formazione leopardiana. Tra l’altro la Jesina sta attraversando un periodo di forma straordinario, visto che nel 2013 è la formazione del girone F ad aver totalizzato più punti, neanche Samb e San Cesareo hanno fatto meglio della squadra di Amaolo. Se il campionato fosse cominciato a gennaio sarebbe in corsa per la promozione. La Jesina è infatti in testa alla classifica del girone di ritorno, insieme all’Agnonese, con 12 punti.
La Recanatese è reduce dalla sconfitta, sicuramente preventivabile alla vigilia, contro il San Cesareo(2-0) che proprio grazie al successo sui giallorossi ed approfittando dello scivolone della Samb in casa dell’Astrea, ha riconquistato la vetta della classifica. I Leopardiani hanno provato ad infastidire la corazzata laziale, ma il team di Ferazzoli con cinismo è riuscito a capitalizzare al massimo le poche occasioni da rete create. A sbloccare il risultato è stato il bomber Siclari dopo appena sette minuti di gioco grazie ad una bella percussione dell’attaccante che giunge fino al limite dell’area marchigiana per poi esplodere una diagonale che non lascia scampo all’incolpevole Paniccià. Il raddoppio arriva al 35’ grazie a Delgado che lancia lungo
sulla fascia per l’inserimento di Del Vecchio che supera Patrizi, entra in area laziale e scaraventa in rete alle spalle di Paniccià. Nonostante le assenze di Rossi,Marchetti, Morbiducci e Cavaliere oltre al valore dell’avversario, resta l’amarezza di mister Omiccioli per delle ingenuità evitabili in occasione dei gol. Amarezza aumentata dalle contestazioni da parte dei tifosi:”Io mi prendo le mie responsabilità, ci metto la faccia e se le cose non vanno bene è giusto che riceva le critiche. Ma non è altrettanto giusto ricevere insulti e attacchi diretti alla persona. Non è il primo anno che alleno la Recanatese, come non ero un fenomeno prima, non sono un incapace ora. Giovedì è venuto agli allenamenti l’assessore allo Sport del Comune di Recanati, Mirco Scorcelli, che ha manifestato la sua vicinanza al sottoscritto ed alla squadra per il momento delicato e condannato anche lui le offese alla persona. Questo mi ha fatto enormemente piacere”.
In un momento così delicato, cercare a tutti i costi il capro espiatorio è un esercizio inutile e dannoso. Inutile perché le motivazioni di una stagione travagliata, come quella che sta attraversando la Recanatese, non possono essere ricondotte ad una persona o ad una sola causa. Dannoso perché un clima rovente finirebbe per avere brutte ripercussioni sulla serenità della squadra, quindi sui risultati in campo. Non è il momento di fare i processi e di trovare a tutti i costi un “colpevole”, bensì di continuare a sostenere la squadra per un traguardo che, nonostante le tante avversità, è ancora alla portata dovendosi ancora disputare undici partite. Il tutto nella consapevolezza che la squadra non mollerà mai.