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Gianluca Marcedula, dagli Esordienti alla Nazionale: 'Grazie alla mia famiglia e a Del Gallo'

Il calcio al suo interno conserva storie che meritano di essere raccontate. Una di queste, sicuramente, è quella di Gianluca Marcedula, difensore classe 2000, in forza all'Acqua&Sapone di Montesilvano, di cui ne è diventato uno dei punti fermi. Un modello per i compagni ed un orgoglio per la società montesilvanese e l'Abruzzo in generale. La scalata che, sinora, lo ha condotto nella Nazionale Under 18 LND è iniziata proprio con la casacca verdeoro, una sorta di seconda pelle, con la quale iniziò a dare i primi calci nella categoria Esordienti e, scherzi del destino, con Alessandro Del Gallo allenatore. La sua storia dimostra che, anche nelle piccole realtà, avere una programmazione ed una progettualità a lungo termine porta ad ottenere dei risultati.  
Dopo l'esperienza in Azzurro, Marcedula racconta le emozioni di quei giorni, il suo percorso e i suoi sogni.
 
-Com'è stato vestire la maglia azzurra?
 
“È stato sicuramente molto emozionante, un'esperienza che a parer mio è stata positiva e utile per diversi aspetti della mia vita sia calcistica che privata. Il fatto di aver condiviso due giorni con ragazzi sconosciuti, di allenarmi e giocare con loro ha sicuramente ampliato il mio bagaglio calcistico e personale. Vestire la maglia azzurra, anche se per dilettanti, è pur sempre un'emozione, perché ti trovi a rappresentare una nazione e mi ritengo fortunato ad esser stato qui. È sicuramente un qualcosa ottenuto grazie agli sforzi e ai sacrifici compiuti fino ad adesso”.
 
-Com'è stato allenarti con un mister e con compagni che non conosci?
 
“Sin da subito con mister e compagni sono entrato mi son trovato bene anche se eravamo praticamente sconosciuti fra noi. Il tecnico ci ha dato delle direttive e le ho eseguite e con i compagni , in particolare con i difensori come me, sono subito entrato in conoscenza, in sintonia. Ho avuto anche l'opportunità di imparare qualcosa in più anche, visto le differenze di calcio che sembrano non esserci fra regioni italiane, ma che invece sono evidenti”.
 
-Che differenza hai trovato rispetto ai tuoi allenamenti standard?
 
“Sinceramente il primo giorno ha preferito (il mister) tenerci giusto in movimento, con qualche schema e 15 minuti di partitina. Mercoledì abbiamo fatto un'amichevole a ranghi opposti con le nozioni del mister applicate, e si è notato l'elevato tasso tecnico di molti ragazzi”.
 
-In ultimo, a chi dedichi questa esperienza e cosa ti riporti a casa?
 
“Questa esperienza è sicuramente dedicata a tutta la mia famiglia , che mi sta dietro e mi segue ovunque vada e gli devo tanto, insieme alla mia fidanzata che anche lei mi segue molto così come a tutti coloro che hanno fatto crescermi a livello calcistico come il mister Del Gallo. Riporto a casa nuove metodologie di gioco, nuove amicizie, e sicuramente la consapevolezza che è stata un'esperienza importante ed emozionante”.