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Il puma Armando Iaboni colpisce ancora. Il campionato vinto con addosso la casacca dell'Isernia (Eccellenza Molise), condito da 26 reti, è soltanto l'ultima perla di una carriera vissuta sugli scudi. Cura del dettaglio ed una vita da atleta sono i segreti di Iaboni, che negli ultimi anni, non a caso, è stato definito il simbolo di ogni spogliatoio nel quale è entrato.
"Sono estremamente felice di poter festeggiare la vittoria di un altro campionato-esordisce Iaboni ad Atuttocalcio.tv. "Quanto fatto-aggiunge- è l'ennesima dimostrazione che nel calcio, senza quegli ingredienti fondamentali quali sacrificio, umiltà e motivazioni non si va da nessuna parte".
Un pensiero, poi, alle persone più care:"Dedico la vittoria a mia madre, il mio angelo custode, a mia moglie Valeria e mia figlia Benedetta. Entrambe mi danno ancora la forza di spingere al massimo. Una dedica speciale alle mie famiglie di Pontecorvo e Campobasso, senza affatto dimenticare l'Isernia Calcio, che mi ha dato la possibilità di lavorare da professionista. Un grazie di cuore va al D.G.Guadagnuolo, figura che nei momenti bui ha fatto la differenza, e a mister Di Rienzo, che insieme al suo staff ha avuto il merito di sapermi gestire. Ultimi, e non per importanza, un grazie particolare ai miei compagni di squadra, che mi hanno sopportato e supportato, sia dentro che fuori dal campo".
Circa il futuro:"Adesso mi godo la vittoria e come sempre mi concederò un mese di riposo assoluto. Se tra 32 giorni avrò voglia di allenarmi da solo, come faccio ogni anno, ascolterò eventuali proposte".
