Malagò, Coni: “La rinascita di L’Aquila parte anche dallo sport; studierò il caso”
La rinascita della città parte anche dallo sport. Ne è convinto Giovanni Malagò, il numero uno dei Coni, all’Aquila per un confronto con i dirigenti delle società sportive del capoluogo. L’iniziativa è nata grazie all’impegno di “L’Aquila che rinasce” che ha voluto fortemente questa giornata dal titolo “L’Aquila rinasce dallo sport”.
Tantissimi i rappresentanti dello sport abruzzese che hanno partecipato con articolati ed puntuali interventi al dibattito Enzo Imbastaro, presidente regionale Coni, Sabatino Aracu, presidente della Federazione italiana Hockey e Pattinaggio, Roberto Marotta, in gioventù campione mondiale di pattinaggio, e uomini delle istituzioni come: Rodolfo De Laurentis, consigliere di amministrazione RAI, Carlo Masci, assessore allo sport ed al bilancio della Regione Abruzzo e Emanuela Iorio, assessore allo sport del Comune di L’Aquila.
Gli onori di casa sono stati porti dall’organizzatore dell’evento l’aquilanissimo, Savatore Santangelo, che assieme al direttore di LAQTV, Luca Bergamotto, ha condotto il dibattito. Tre ore di serrato confronto tra le esigenze di un territorio martoriato dal sisma, che a distanza di quattro anni ne porta ancora i segni e le risposte della politica tra promesse e fatti. Molti anche gli interventi dei dirigenti delle singole società sportive tra cui Corrado Chiodi, presidente dell’Aquila Calcio ed Alessandro Ciampa presidente del Moro Paganica, che hanno chiesto maggiore attenzione per la ripresa materia e sociale dello sport nella zona del cratere.
Il presidente Giovanni Malagò, che non conosceva nel dettaglio le tante situazioni di sofferenza dello sport nella zona colpita dal terremoto, si è impegnato a sensibilizzare tutta la struttura di cui è a capo alle vicissitudine della città. L’impegno del presidente sarà massimo anche perché l’Abruzzo, con i suoi due delegati, ha svolto, nelle elezioni di febbraio 2013, un ruolo fondamentale per la riuscita elettore di Giovanni Malagò che ha battuto, per solo cinque voti, la concorrenza di Giovanni Pagnozzi. Anche per questo, il numero uno del Coni studierà il caso L’Aquila a fondo e tornerà nel mese di settembre nel capoluogo per dare risposta alle tante questione snocciolate. Con estremo realismo, l’illustre ospite, non ha illuso la platea con annunci altisonanti, anzi ha esortato tutti i dirigenti federali nel tornare a svolgere “volontariato”, ad essere sempre più vicini alla base, quindi agli atleti e al territorio. Un messaggio, quest’ultimo, che in pochi si aspettavano da un uomo abituato a frequentare i salotti buoni del potere romano. Malagò ha rincarato la dose riportando all’attenzione di tutti i principi fondanti dello sport, quali l’aggregazione, la crescita culturale dei giovani e dei meno giovani, e sul ruolo di prevenzione sanitaria e sociale che ha sport: “Uno sportivo, giovane o non, si ammala di meno, lo Stato risparmia, l’individuo è felice e può fare volontariato.” Nell’ultima parte dell’intervento, il presidente, ha lanciato il classico sasso nello stagno: “Spero che quanto prima avremo un Ministro dello sport e del turismo, con o senza portafoglio, i tempi sono maturi ed i cittadini, oltre che il CONI, vogliono un chiaro segnale di cambiamento.”