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Remo Ruscitti: 'Le parole di Papponetti? Non le condivido'

"Non condivido l'opinione dell'ex presidente Papponetti. Viene puntato il dito contro l'attuale numero uno del calcio abruzzese, Daniele Ortolano, ed il Comitato Regionale Abruzzo perchè, a suo dire, "colpevoli" di atteggiamento attendistico e di immobilismo. Cosa dovrebbe fare il governo del calcio regionale (che sta adottando lo stesso comportamento di tutti i Comitati, compreso il Dipartimento Interregionale), se non aspettare le decisioni provenienti dagli esperti sanitari e dai vertici della L.N.D? Ancora non sappiamo se, quando e con quali modalità, potrà ripartire il calcio professionistico ed i dilettanti vengono accusati di immobilismo? Mi sembra (anzi no) un pò esagerato". Non le manda a dire lo storico segretario, Remo Ruscitti (36 anni ininterrotti di attività), in disaccordo con le dichiarazioni rilasciate alla nostra redazione dall'ex numero uno della FIGC Abruzzo, Antonio Papponetti, il quale "a fronte dell'immobilismo dell'amico Ortolano" (queste le sue parole) si è fatto promotore di una serie di iniziative (confluite nell'oramai noto FONDO SALVASOCIETA') atte al rilancio del calcio dilettantistico regionale nel periodo post Covid-19.

"I punti trattati da Papponetti-aggiunge Ruscitti- ricalcano in parte le idee lanciate dal sottoscritto nei primi giorni di  Marzo (restituzione alle società di una parte dell'assicurazione e strategie per reperire risorse), all'alba dell'emergenza, quando tra le ipotesi al vaglio vi era quella di riprendere i campionati nei primi giorni di Aprile". Concetto ribadito:"Da due mesi, vista la mancanza delle condizioni di sicurezza, sostengo di annullare completamente la stagione ed il tempo, come prevedibile, mi ha dato ragione. Dagli inizi di Marzo ed oggi, infatti, nulla è cambiato. La parte attendistica della L.N.D. e del Comitato ritengo sia proprio questa".

Come chiudere l'attuale stagione? Quando riprendere la prossima? "Al di là delle decisioni che verranno adottate-spiega Ruscitti-ritengo assai improbabile l'ipotesi di riprendere i campionati nel mese di Settembre. Il mio pensiero, misto ad un inevitabile dispiacere, in questo momento corre a quelle persone (calciatori e addetti ai lavori) per le quali il calcio dilettantistico rappresenta un lavoro. Purtroppo, però, bisogna guardare in faccia la realtà e ammettere che, finchè non verrà trovato il vaccino o una cura adatta, l'idea di scendere in campo resterà tale. Sudore e contatto fisico, ma non lo dico certo io, sono tra le armi più efficaci per la diffusione del virus. E se un calciatore dovesse risultare positivo? Quale presidente si assumerà la responsabilità di riaccendere la macchina? Con quanti pullman si dovrà andare in trasferta? Ultimi, ma non per importanza, penso ai Direttori di Gara e ai loro assistenti, che la Domenica raggiungo i campi viaggiando in tre a bordo di una macchina. Per arginare il pericolo Covid-19 saranno costretti a raggiungere il luogo designato ognuno con la propria autovettura? Le incognite, come vediamo, sono tante e al momento una via d'uscita non c'è". Ruscitti rilancia la "sua" soluzione:"Mettiamoci l'animo in pace, congelando (come già detto) i campionati appartenenti alla L.N.D sino a Marzo del 2021, per poi riprenderli dal punto in cui sono stati interrotti. Solo cosi potremmo consegnare  agli almanacchi promozioni e retrocessioni, con le società che a quel punto saranno invogliate a portare a termine il campionato a costo zero, o quasi, ovvero senza alcuna iscrizione". Circa la stagione 2021/22:"Potrebbero tornare utili le proposte del presidente Papponetti, compreso il fondo salva società per l'inevitabile crisi economica e finanziaria che colpirà lo sport in generale, in particolare quello dilettantistico".