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Nonostante il rinvio della ripresa dei campionati già deciso da Serie B, Lega Pro (nelle Leghe professionistiche i protocolli anti covid-19 sono molto rigidi) e da quasi tutti i comitati regionali italiani, la Serie D e alcuni campionati regionali di Eccellenza sembrano essere una eccezione.
Nella giornata di ieri il commissario straordinario della Lnd Giancarlo Abete, intervistato da Radio Marte, ha ribadito che "per ora va usata prudenza, ma si va avanti".
“Determinate decisioni, obblighi e vincoli sono di competenza statale, nonostante le difficoltà è giusto andare avanti. Credo che il mondo del calcio debba essere collegato agli organi di Governo che sono in grado di dare valutazioni in materia di salute pubblica.” – queste le dichiarazioni di Abete, che prosegue - “Sicuramente occorre prudenza ma non ci fermiamo. Grazie ai vaccini, rispetto ad esempio ad un anno fa, le preoccupazioni legate al Covid sono diminuite. Non è il momento di prendere decisioni eclatanti da prima pagina che non risolvono i problemi. Bisogna andare avanti e prendere decisioni strada facendo”.
Ma queste affermazioni saranno oggetto di un approfondimento tra il Commissario Abete e i presidenti regionali che si sono dati appuntamento, in video conferenza, per mercoledì 5 gennaio, visto che dal momento delle dichiarazioni ad oggi sono fioccate numerosissime segnalazioni di positività tra le fila delle squadre dilettantistiche e la call tra vertici del calcio dovrà, in primis, suffragare o bocciare l’ipotesi di una sospensione dei campionati dilettantistici
Se nei palazzi romani l’idea sta prendendo sempre più corpo con il passare dei giorni in ascesa come i numeri relativi al numero dei contagi da covid. Anche sul territorio nazionale, dove si conta con mano la diffusione del virus: il tasso di positività è oggi al 15,3% , ieri era al 22%, si sta ingrossando la fronda dei Comitati Regionali favorevoli a questa proposta e sono pronti a manifestare al commissario straordinario della Lega Nazionale Dilettanti Giancarlo Abete tutte le perplessità nell’importante riunione in programma mercoledì. L’idea potrebbe essere quella di uno stop per tutto il mese di gennaio, da valutare se il 23 o il 30 gennaio per tutti i campionati. Ma sulla “serrata” di tutti i tornei, dalla Serie D alla Terza, le posizioni sono tutte ancora da comporre.
Ma non finisce qui. Sarà anche da approfondire la posizione dei Comitati (leggi qui) che hanno disposto, motu proprio di alcuni presidente regionali della LND, il recupero, entro il 23 gennaio, di tutte le gare non disputate nel periodo antecedente alla sospensione.
Sul punto molti addetti ai lavori ci pongono, per farle arrivare ai Comitati, domande banali ma alquanto ficcanti: “Se tutti i Campionati sono sospesi a causa dell’elevato rischio di contrarre il Covid nel giocare a calcio, perché noi dobbiamo scendere in campo per fare un “piacere” ai Comitati? Chi risarcisce noi, le nostre famiglie e i nostri datori di lavoro in caso di contagio?” e poi “Se hanno sospeso completamente i campionati dei professionisti - Serie B e Lega Pro C- e in Serie A si dovrà vedere cosa succederà, noi dilettanti che non abbiamo tutte quelle risorse e quelle attenzioni, perché dovremmo scendete in campo ed essere trattati diversamente? Per poi cosa? Recuperare 1 o 2 gare?”.
Domande importanti, che toccano il principio di uguaglianza, il diritto alla salute, i valori di solidarietà, quelli del calcio ecc … a cui i vertici del calcio dovranno rispondere.
Alcuni Comitati sono già scesi in prima linea, sono ovviamente quelli tra i più colpiti dai contagi di Omicron, quali Lombardia, Toscana, Veneto e sono già orientati a voler interrompere ogni attività agonistica. Per tale motivo diventa basilare l’incontro di mercoledì 5 gennaio quando tutti i presidenti regionali incontreranno il commissario straordinario della Lega Nazionale Dilettanti Giancarlo Abete anche per regolamentare gli allenamenti individuali e collettivi.
