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L'Aquila, Lo Re: 'Non voglio fighette, qui non si fanno scampagnate'

Sergio Lo Re è un fiume in piena. Dopo la sconfitta contro il Cupello e l’addio di tre giocatori rossoblù, il tecnico dell’Aquila, nella conferenza stampa di presentazione del big match contro la Torrese, ha fatto il punto della situazione su ciò che è accaduto. L’ennesima sconfitta nonostante la qualità dell’organico, prova che magari bisognerebbe lavorare sulla mentalità della squadra. Lo Re senza peli sulla lingua afferma ciò:

“Le risposte di domenica non sono state buone, lo dicono i numeri e lo dice il campo. I giocatori andati via? Io per correttezza intellettuale, non parlo del singolo perché non ci sarebbe un contraddittorio. Io però dico quello che penso e deve essere chiaro a tutti: fin quando ci sarò io qua non ci saranno giocatori che vengono a dettare legge. Chi viene qua deve rispettare i lavoratori, perché se L’Aquila calcio si può permettere un determinato standard se lo può permettere a chi la mattina lavora, apre la propria attività e ci foraggia. Chi viene a giocare a L’Aquila, deve sapere che deve correre: non si può rifiutare. A buon intenditore poche parole. Questo per rispetto di una società che viene ingiustamente criticata, perché se non ci fossero state determinate persone, qui verremmo a vedere il Paganica. Queste persone fanno sacrifici 24 ore su 24 e meritano rispetto, quello che non si vede. Sento e vedo scritte cose contro la gestione, ma di cosa parliamo? Queste persone ci mettono tutto a disposizione per fare bene. Siccome il rispetto è venuto meno, io questo non lo permetto. Nessuno viene qua a fare scampagnate, nessuno viene qua a rifiutarsi di fare 40 metri. Se io dico di farne 40, tu ne devi fare 120. Siccome il resto della squadra è ampiamente disposto a farlo, chi non è disposto va via, anche se ha fatto 50 gol. La responsabilità come ha sottolineato il nostro direttore sportivo è la mia, ma sempre per il rispetto di una città risorta dalle macerie di un terremoto. Nessuno viene qua a fare la fighetta: questo deve essere chiaro.  Il risultato è un elemento del calcio effimero, perché da domenica a domenica tu sei forte e scarso. Il risultato è un evento del momento. L’organizzazione costruita deve essere sotto agli occhi di tutti e merita solo rispetto. Adesso facciamo ordine, poi viene il resto anche se il risultato lo si vuole. Prendiamo quello che si sta facendo di buono, i giocatori sono altamente motivati. La società è credibile, io c’ero ai tempi della C2 e anche se si era nei professionisti, quella società non era credibile. La credibilità è la prima cosa. Ci sono società che sono prime in classifica e non hanno pubblico, perché ripeto la credibilità è una priorità. Se non si vince oggi, si vince domani. Tralasciamo quello che è accaduto in questi giorni e ribiadisco: io fighette non le voglio. Il portiere è andato via perché non giocava? Non solo.

Visto l’importanza della settimana, con L’Aquila impegnata mercoledì a Giulianova per affrontare il Sambuceto, il club ha deciso restare in silenzio per circa una settimana, a partire dalla giornata di domani.

Quanto alla Torrese, “è una squadra forte e fa da anni questa categoria costruendo piano piano l’organico. Inizialmente avevano provato a fare il boom, poi ha capito che bisognava costruire le fondamenta partendo da giovani che sono cresciuti e che danno risultati. Magari non possono fare spese come quella dell’Aquila e hanno dovuto seminare e ora si ritrovano a lottare con società importanti come Avezzano, Giulianova e L’Aquila. Sono una squadra e una società organizzata, che ci darà filo da torcere”.

Quanto alla rosa, ritornano Di Ruocco e D’Ercole. Out Romanucci, per cui a sinistra verrà adattato Ponzi terzino. Brunetti ha recuperato dopo l’infortunio subito a Cupello, anche se la coppia centrale potrebbe essere formata da Scognamiglio e Colombatti. In avanti ballottaggio tra Shiba e Saurino.