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L'Aquila, prime riflessioni

È ancora estate, la stagione è da poco iniziata e quindi è troppo prematuro dare un giudizio completo della nuova L’Aquila che per l’ennesima volta cercherà di rompere l’incantesimo che la tiene da ormai tre anni in Eccellenza.  Se però si vuole analizzare la politica di mercato adottata quest’anno e le primissime partite, allora ad emergere sono solo aspetti positivi.

Una valutazione che si era fatta per capire le problematiche della passata annata sportiva era quella che la rosa era composta da giocatori provenienti dalla D che non si erano calati nella categoria. Un ragionamento che può avere una parte di verità (quella di non calarsi nel campionato di Eccellenza), ma è un po’ approssimativo. Nella stagione 21/22 è mancata unità di intenti tra ds e allenatore, visto che erano arrivati nel capoluogo una serie di giocatori che l’allora mister Giampaolo non gradiva. Quest’anno invece tra il dg Bernardini e mister Epifani c’è stata intesa per la costruzione della rosa. Chi è arrivato a L’Aquila è stato ben valutato dall’attuale tecnico rossoblù che quindi, ha potuto lavorare come meglio credeva avendo il materiale che lui stesso ha cercato. Inoltre, Epifani non è uno sprovveduto, perché l’Eccellenza abruzzese l’ha vinta e nonostante poi abbia allenato in Serie D per anni, è un tecnico che conosce il sistema calcistico abruzzese e sa quelle possono essere le insidie di alcuni campi del massimo campionato regionale. Quindi quest’anno, il gruppo ha una guida che può dare delle dritte e far capire a chi viene dalla D come calarsi in Eccellenza. Giampaolo tecnicamente resta un allenatore capace, altrimenti non sarebbe arrivato terzo con l’Avezzano nel 2018 e quarto con la Recanatese nel 2020. Purtroppo, questo lavoro di adattamento gli veniva meno, semplicemente perché ha svolto un percorso da allenatore diverso rispetto ad esempio a quello di Lo Re o a quello dello stesso Epifani.

Ciò che è piaciuto sin da subito è stato quello di provare a tenere parte della rosa arrivata fino alla finale nazionale dei play off. All’interno del gruppo ci sono tanti aquilani e questo non fa male.  Gli unici dubbi che si potevano avere a inizio stagione riguardavano la nuova difesa dopo la partenza di Scognamiglio e capire se Alessandro fosse in grado di ricoprire il ruolo di punta centrale. Se nel primo caso converrebbe attendere, nel secondo ci sono buoni segnali, visto che l’argentino ha trovato la via del gol ad ogni gara ufficiale consegnando a L’Aquila tre punti preziosi ieri a Sambuceto. Nel precampionato, nel doppio confronto di Coppa contro l’Alba e nelle prime due partite di campionato, la squadra ha convinto. Ora però ci sono due confronti importanti contro Giulianova e Torrese e bisognerà mantenere la giusta concentrazione senza pensare di essere estremamente superiori alle altre 17 squadre. Umiltà, come quella espressa da Epifani che in conferenza stampa per ora, non ne ha sbagliata mezza. Insomma, il buongiorno c’è stato, ma la strada è ancora lunga e la società spera che a differenza degli ultimi due anni a fine stagione ci sia anche la buona sera.