Granada città del sole e dei fior. Cantava così Claudio Villa nel 1957 riadattando il capolavoro del compositore Augustin Lara che nel 1932 scrisse questo brano proprio per valorizzare la città andalusa. Proprio da qui, viene José Ignacio Linares Robles, che tutti ormai nel mondo del calcio dilettantistico chiamano Nacho.
Classe '99 con esperienze nelle giovanili del Malaga e nel professionismo del calcio iberico, Linares é arrivato in Italia assieme al connazionale Anaya Ruiz nell'estate 2021 per sposare il progetto dell'Amiternina.
Da come gioca emerge appieno l'indole di un comandante innato. Quantità, qualità, carisma da vendere e quella determinazione di chi non vuole perdere neanche una partita di carte. L'inizio di stagione dei giallorossi é stato più che soddisfacente e parte dei meriti lo ha proprio il centrocampista spagnolo. L'Amiternina, reduce da due vittorie consecutive che nel prossimo turno affronterà il Tagliacozzo. In caso di vittoria le cose si metterebbero davvero bene in classifica per gli uomini di mister Di Felice. Questa l'intervista al comandante Nacho.
Allora Nacho, come mai dalla Spagna hai deciso di accettare il progetto dell'Amiternina?
Ho deciso di accettare il progetto Amiternina, innanzitutto perché volevo fare una nuova esperienza in Italia. E poi anche perché è una società che nel corso della sua storia ha vinto tanto nei Dilettanti dimostrando di avere una mentalità vincente. Ambientarmi è stato facile perché conoscevo la squadra, la società e il modo di lavorare del mister.
Questo gruppo composto da italiani e spagnoli come lo vedi?
Molto bene, i giocatori italiani ci hanno accolto a braccia aperte e sono ragazzi incredibili dal primo all'ultimo, gli siamo molto grati, più che una squadra li considero amici.
Dopo due vittorie consecutive sfiderete il Tagliacozzo, che gara sarà secondo te?
Sarà una partita complicata come tutte, il Tagliacozzo è un'ottima squadra. Non hanno avuto molta fortuna nelle prime partite e per questo saranno agguerriti. Bisogna essere al 100% per ottenere i 3 punti.
Nelle prime cinque partite, l'Amiternina ha collezionato 10 punti, non male come inizio...
Abbiamo iniziato bene, anche se non sorprende visto la mentalità che abbiamo e per quanto tempo ci alleniamo ogni settimana come professionisti.
Andando più sul personale, come ti vedi quest'anno?
Mi sento molto bene perché ho imparato il gioco italiano e ho finito di adattarmi, con un ruolo più alto da capitano, con la voglia di continuare a migliorare sempre con lavoro e umiltà.