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Una due giorni ricca di avvenimenti, tra tornei di calcio, rugby e subuteo, gara podistica e vecchie glorie. La pioggia e il Pontevomano hanno provato a rovinare il 95 ennale dell'Aquila calcio, ma a prescindere da ciò che ha sancito il campo, la festa per l'anniversario del club del capoluogo si può dire riuscita. Se questa é l'organizzazione dei 95 anni, immaginiamo cosà si farà tra cinque per il centenario.
L'Aquila é la squadra della gente e di gente se n'é vista, con il sodalizio rossoblù che é riuscito a coinvolgere gran parte della comunità cittadina e non solo attraverso il calcio. Uno degli obiettivi del club é quello di avvicinare L'Aquila città alla sua rappresentante calcistica e questo evento, ha avuto esattamente tale funzione.
Una squadra che rimane nel cuore e i tanti ex giocatori e allenatori rossoblù arrivati nel capoluogo sono un fulgido esempio.
La curva sud ammirata ieri é stato davvero un bel colpo d'occhio e inoltre, vedere lo spettacolo dei bandierai non solo all'intervallo, ma anche durante la partita, é una cosa che difficilmente si potrà assistere nuovamente.
Vero che se non si tornerà a disputare grandi palcoscenici, non capiterà tantissime volte di rivedere una curva del genere, se non negli appuntamenti di cartello. Ma il discorso é appunto questo, gli aquilani se vogliono, possono: perché sono loro, ancora loro, che possono scrivere il cammino dell'Aquila.
Non vuole essere una disamina calcistica, ma tanto la domanda sorge spontanea: il pubblico meritava miglior sorte ieri? Ma certo che si. É un peccato che ad ogni evento organizzato, non ci sia mai la tanto attesa ciliegina sulla torta.
Ma questo non deve scoraggiare a chi ieri si é recato al Gran Sasso, a chi magari ha voluto passare una domenica diversa vedendosi una partita di pallone.
L'Aquila se vuole, può (lo si ribadisce) e perseverando, la tanto attesa ciliegina sulla torta arriverà.
