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Boldrini: 'Contento che L'Aquila sia vicina al traguardo'

Probabilmente è stata una delle gare più romantiche dell'ultima L'Aquila in Serie D. Era l'8 aprile del 2018, allo stadio Gran Sasso arrivò la capolista Matelica che in quel periodo era in lotta con la Vis Pesaro per salire in Serie C. Di fronte i rossoblù, sostanzialmente abbandonati a se stessi  dalla società, che lottavano ad ogni partita come se niente fosse. Un anno contraddistinto da una poca affluenza di pubblico visto che gran parte dei tifosi aquilani erano ai ferri corti con l'allora società. Eppure la squadra c'era. Alcune volte negli appuntamenti importanti può succedere di steccare la partita: non fu quello il giorno. L'Aquila allenata da Pierfrancesco Battistini riuscì a battere la capolista per 2-1. I marchigiani dell'allora trainer Tiozzo, si portarono in vantaggio dopo soli 2 minuti con Tonelli. In genere in queste cirocostanze, la formazione avversaria colpita a freddo ha difficoltà a reagire. Nemmeno per sogno. Dopo 10 minuti Padovani segnò il gol dell'1-1. Nel secondo tempo dopo neanche 60 secondi, un certo Michele Boldrini fece un gol fantastico: una botta dalla distanza calciata con la parte esterna del piede destro che s'insaccò alle spalle del portiere marchigiano. L'Aquila che poi ebbe anche alcune chance per implementare il passivo, senza tuttavia  sfruttarle. Alla fine con tenacia e con un super Farroni, L'Aquila riuscì nell'intento di battere la capolista. Il lato romantico di quella vicenda è che Boldrini non era al meglio e addirittura nell'intervallo doveva essere sostituito. Alla fine il trequartista di Perugia strinse i denti e segnò un gol favoloso. Chissà che partita sarebbe stata senza quel gol, fatto sta che a seguito di quel successo, i pochi presenti allo stadio iniziarono a intonare "canterò per te". Allo stadio Gran Sasso, anche se per poco tempo tornò la gioia. Sono passati quasi cinque anni da quella partita e L'Aquila finalmente è prossima a tornare in Serie D. Le cose sono cambiate perchè la società attuale è molto solida e quest'anno finalmente ha azzeccato il progetto tecnico. Insomma, a differenza di cinque anni fa, adesso i presupposti per vedere una grossa affluenza di pubblico in queste ultime partite di Eccellenza ci sono tutte. Abbiamo contattato Boldrini che di quella squadra era una dei leader oltre a essere il rossoblù più incisivo di quella stagione visti i suoi 15 gol. Questo il suo ricordo di quella gara e il suo auspicio di vedere di nuovo L'Aquila nel quarto campionato nazionale:

"Seguo ancora L'Aquila, ho visto che è vicina al traguardo, per scaramanzia non diciamo niente però quest'anno dovrebbe andare bene. Ho sempre bei ricordi delle squadre dove ho giocato e quindi sono contento di questa cosa. L'ultimo anno dell'Aquila in D dove c'ero anche io, paradossalmente nonostante non ci fosse una società e i rimborsi, è stato quello dove sono stato meglio perchè si era  formato un gruppo solido e unito. Nonostante le mille difficoltà siamo riusciti ad arrivare in zona play off avendo la meglio su squadre maggiormente attrezzate da un punto di vista economico. Peccato che per le dinamiche societarie che si erano create, non ci sia stato un supporto da parte di tutta la tifoseria, questo probabilmente è stato l'unico rammarico. La partita con il Matelica? La ricordo benissimo, sembrava un segno del  destino. Ero l'ex della gara, non ero stato riconfermato e loro erano primi in classifica. Non stavo bene perchè avevo un problema al flessore che mi portavo da un po' di tempo. Il mister aveva fiducia in me, ma mi disse che se stavo male mi doveva togliere. Gli dissi di tenermi in campo un altro po' e appena è iniziato il secondo tempo, dopo un minuto feci l'eurogol che valse i tre punti. Battistini sapeva che oltre alle gambe ci mettevo il cuore e ciò valeva per tutti: l'arma vincente di quel gruppo fu proprio questo".