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L'Aquila, a Capistrello per rompere un incantesimo che dura da tre stagioni

Dopo il successo contro il Castelnuovo per L'Aquila, il ritorno in Serie D è sempre più vicino. 

A Capistrello infatti L'Aquila potrebbe laurearsi campione d'Abruzzo nel caso di vittoria contro i rovetani, a prescindere da ciò che farà il Giulianova contro il Castelnuovo. Vista la distanza di 10 punti in quattro partite, anche una sconfitta dei giuliesi regalerebbe il titolo al club del capoluogo indipendentemente da quello che farà la formazione di Epifani a Capistrello. Non sarebbe Serie D in caso di sconfitta dell'Aquila  e pareggio o vittoria del Giulianova o se L'Aquila dovesse pareggiare e il Giulianova vincere. 

In un certo senso vincere il campionato a Capistrello avrebbe il suo fascino visto che la risalita a un campionato nazionale s'è interrotta proprio in un match tra i granata  e i rossoblù.

Gli antefatti

La formazione aquilana dopo aver vinto due campionati consecutivi, si apprestava a disputare l'Eccellenza nella stagione 20/21. Nel campionato a 20 i rossoblù di Roberto Cappellacci erano in testa alla classifica assieme a Il Delfino Flacco Porto, ma a causa della seconda ondata pandemica quel torneo venne sospeso e infine archiviato. La Figc diede facoltà di scelta alle formazioni partecipanti ai massimi campionati regionali e in Abruzzo tredici squadre decisero di non tornare a giocare e di ripartire nella stagione successiva. Per questa ragione venne costituito un nuovo torneo a 7 squadre. Fin dagli inizi si percepì che il discorso promozione avrebbe riguardato il Chieti e L'Aquila, per gli addetti ai lavori le più attrezzate per il salto di categoria. In effetti dopo poche giornate, teatini e aquilani erano in testa alla classifica con 7 punti conquistati. Nel quarto turno, per le due formazioni c'era la Marsica con il Chieti ad affrontare l'Avezzano al Dei Marsi e L'Aquila in terra rovetana a vedersela contro il Capistrello. Una giornata che sulla carta sembrava essere favorevole per L'Aquila e invece le cose andarono in maniera completamente diversa. 

La partita

Già l'approccio della gara non fu trascendentale: L'Aquila insisteva nel fraseggio come era suo uso e costume, ma  faticava a costruire. A fine primo tempo la doccia fredda con il Capistrello in vantaggio grazie al gol di Cirelli. Nel secondo tempo accadde di tutto: si attendeva una reazione ospite e invece i locali andarono  vicini al gol del raddoppio via rigore. La sfortuna di Cirelli fu che di fronte più che un portiere aveva un santo, quale Joaquin Domingo Dalmasso che dopo i miracoli nel derby contro l'Avezzano, ne fece un altro parando il penalty. Una sconfitta annunciata che solo il solito Miccichè riuscì ad evitare segnando l'1-1. Se si rivede quella marcatura può sembrare un gol normalissimo: un cross dalla destra di Zanon che favorì l'incornata di Miccichè. Eppure chi seguiva L'Aquila, sapeva che Cappellacci cercava il più possibile di evitare le palle alte. Ma a pochi minuti dal termine, gli schemi erano saltati e Zanon prese di petto la situazione trovando la testa del giocatore meno alto di quella squadra. Nel frattempo il Chieti dominò l'Avezzano battendolo per 0-4 e divenne capolista solitaria del torneo. Il giorno dopo ci furono le dimissioni di Cappellacci e al suo posto venne chiamato Dario Bolzan. Il 2 giugno il Chieti espugnò il Gran Sasso ed eliminò L'Aquila dalla corsa anche se per la tifoseria rossoblù, il campionato più che quel giorno si perse a Capistrello. Chieti che ironia della sorte, vinse aritmeticamente il campionato proprio a Capistrello battendolo per 0-3. 

Da quel 5 maggio del 2021 è come se venne fatto un incantesimo sull'Aquila che non riuscì più svalicare i confini regionali. L'anno successivo andò anche peggio con un progetto tecnico che nei fatti si rivelò fallimentare. In questa stagione invece tutto è andato verso la direzione giusta e adesso questa L'Aquila può rompere quell'incantesimo e fare ritorno ad una categoria che manca da troppo tempo.