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Fossacesia, parole amare del patron Ursini che andrà avanti da solo

C'è amarezza nelle parole del numero uno del Fossacesia, Giuseppe Ursini. Il massimo dirgente rivierasco, con un post affidato alla pagina Facebook del club biancorosso, ha espresso la volontà di andare avanti da solo (concetto ribadito anche alla nostra redazione), dopo che l'appello alla comunità fossacesiana è caduto nel vuoto e le trattative con i "faccendieri" venuti da fuori non sono state prese in considerazione. 

"Qualche minuto di tempo per leggermi ve lo richiedo, abbiate pazienza, so che è barboso ed è contrario ad ogni dogma sull’utilizzo dei social ma l’argomento, anche dopo le vicende calcistiche locali degli ultimi giorni, va ben spiegato.
Dopo il mio appello di un paio di mesi fa siamo stati oggetto di diverse trattative, alcune anche molto recenti, e questo ci ha rallentato parecchio nel determinare le nostre scelte e comunicare di conseguenza i passi che avremmo fatto.
Questo prolungamento ha prodotto molte fantasiose illazioni e ricostruzioni, strumentalizzate ad arte da qualcuno per destabilizzare il nostro gruppo. Oltre ai soliti ben conosciuti artisti del maleficio abbiamo così scoperto anche diverse altre maschere, più di è svelato ed ora sappiamo con chiarezza con chi non faremo alleanze o collaborazioni in futuro.
Cerco di tracciare il percorso fatto negli ultimi due mesi, anche se forse non interessa poi a tanta gente.
L’appello alla mia/nostra Fossacesia è caduto nel vuoto, non si è appalesato nessuno in modo significativo, cosa che dimostra la povertà di interesse e amore per il calcio della nostra cittadina, che si conferma quindi non all’altezza della nostra squadra e del campionato che svolgiamo.
Poi la chiamata alla “reunion” delle tre società calcistiche che, a detta di chiunque abbia un po’ di sale in zucca, sono troppe non è andata a buon fine, anche se in una prima fase per le due Scuole Calcio sembrava ci fosse una discreta disponibilità a riunirle, ma una repentina e bizzarra presa di posizione della nostra controparte l’ha fatta naufragare anteponendo interessi particolari che noi non condividiamo, ma questo è!
Rispettiamo le posizioni di tutti ma si persevera e si continua a non ascoltare i reali bisogni della nostra comunità, soprattutto scolastica, dividendo bambini e famiglie dello stesso luogo. Noi ce l’abbiamo messa tutta, anche rinunciando a qualche posizione di privilegio ma non è passata. Peccato per questo epilogo, una reale occasione persa, l’accorpamento delle Scuole Calcio avrebbe dato un bel messaggio di maturità all’intera comunità, non solo a quella sportiva.
A questo punto, dopo l’inefficacia del mio messaggio al paese ma anche con il desiderio di non disperdere i risultati ottenuti, come avevo ipotizzato in qualche mia dichiarazione ci siamo appellati al territorio limitrofo, chiedendo un serio affiancamento alle nostre forze. Questa apertura però è stata equivocata con una volontà di cedere la nostra ASD , che poi per natura non si può vendere, che noi invece non prevedevamo e gridandolo anche ampiamente in vari passaggi televisivi ed interviste sui media locali.
Le richieste di affiancamento ci sono state, e qualcuna l’abbiamo anche accarezzata, salvo poi scoprirle prive di sostanza o di idee progettuali comuni. In qualche caso anzi mi è sembrata una iniziativa piuttosto plateale e solo desideroso di vanaglorioso protagonismo, cosa che non abbiamo apprezzato. Così come non abbiamo apprezzato qualcuno che intendeva solo espropriarci ed impossessarsi del giocattolino con manovre di bassa lega, cosa stoppata all’insorgere.
Sarebbero bastati già questi episodi, con soprattutto le mancate risposte del paese alla mia chiamata, per rinunciare a portare avanti questo progetto. Tuttavia il senso di responsabilità che sento nei confronti di chi lavora in questo club, dei ragazzi tesserati ed anche dei numerosi genitori che ci preferiscono, mi hanno spinto a non buttare la spugna, almeno per questo anno, nonostante io abbia bisogno di recuperare energie e dedicarmi di più alle cose personali.
In definitiva, lo sposo per quella che io considero una bella figliola non lo abbiamo trovato ! Non quest’anno perlomeno.
Certo, perché noi consideriamo questa società come fosse una figlia, per la quale desideriamo un marito di ottima famiglia e che la faccia diventare una bella signora, onorata e rispettata. Non di certo vogliamo correre il rischio che incappi in un malintenzionato e che venga poi trattata male e magari anche fatta prostituire.
A questo punto la bella figliuola rimane con noi, ripartiamo con l’intento di proseguire un’altra annata insieme ma soprattutto con l’intento di far rimanere questa sposa sempre attraente e bella, e magari lo sposo giusto lo troviamo strada facendo.
Morale della favola, si riparte con l’intento di ripetere un altro miracolo sportivo, il cui feroce primo obbiettivo è la salvezza e la permanenza in Eccellenza, poi appunto strada facendo si vedrà.
Ripartiremo con i nostri punti fermi della squadra, dando grandi opportunità ai nostri tanti giovani presenti in lista. Così come vogliamo continuare mirabilmente anche con i nostri campionati giovanili regionali facendo altrettanto bene e mettendo in mostra i nostri gioiellini.
Ripartiamo con una differenza sostanziale però rispetto agli ultimi 4 anni, da questa stagione dovremmo avere il nostro campo sportivo a disposizione che sarà destinato a rappresentare il nostro fortino. Già, una bella differenza, ma lo avremmo finalmente? Noi ci iscriveremo indicando questo stadio di Fossacesia, con la speranza che ci si possa giocare già alla prima gara ufficiale del 20 agosto aperto al pubblico, non a porte chiuse che rappresenterebbe una beffa gigante per tutti. Se non sarà così nemmeno questa volta allora … questo paese non è degno di chiamarsi città, e mi fermo qui!
Ripartiamo con quali forze? Non imponenti, le solite direi, ma strada facendo come cita un famoso brano di Claudio Baglioni, ed anche presto, confido in un sostegno reale e concreto da parte di amici, frentani e non, capaci di proiettarci nella successiva stagione 2024-2025 in una finalmente “squadra del territorio” di ottime prospettive.
Sembrerò un trombone rotto, ma è il mio credo che sosterrò sempre, se vogliamo conservare questi campionati, o addirittura crescere ancora, non ci sono alternative, bisogna unire le forze! Un altro anno così forse la possiamo ancora sfangare, ma con grandi rischi, però se ci va bene anche quest’anno poi bisognerà assicurare il futuro al Club con interventi strutturali ed aprendo anche a città più grandi della nostra.
Bisogna mettersi in testa che non ci sono più i magnati che arrivano e buttano soldi. E se ci sono durano qualche anno, poi si stufano e scappano via lasciando le macerie dietro di loro. Non sono pochi i casi così avvenuti, basta solo osservare i recenti passati delle nostre città più grandi in Abruzzo.
Ancora più pericolosi invece sono i cosiddetti faccendieri del calcio minore che girano più città in cerca di dimora e vana gloria calcistica, provocando disastri in ripetizione seriale. Lo vado dicendo da tempo, bisogna dare fiducia solo agli uomini ed imprenditori locali che pur di non perdere la faccia faranno di tutto per fare bene. Diffidare dal resto, troppo rischioso.
Chi ci segue con simpatia o anche per sola curiosità (vi consiglio di guardare con interesse le nostre attività, abbiamo spunti innovativi niente affatto male) ci fornisca l’aiuto che ci occorre, anche solo con il lavoro perché abbiamo bisogno di tante forze ed energie per seguire tutte le nostre squadre.
Un pensiero particolare ai giovani, seguiteci di più, coloro che non giocano più in campo si propongano con un ruolo all’interno della società, si fa sport di qualità divertendosi anche solo dando l’assistenza ai nostri oltre 260 tesserati e ai nostri tecnici che sono bravissimi, tra i migliori.
A presto comunicheremo le conferme tecniche, sia dei calciatori che di tutti gli allenatori, e i nuovi volti della Union Fossacesia.
Grazie per la vostra pazienza, riconosco che l’ho tirata troppo per le lunghe ma non sono riuscito a fare di meglio, ho dovuto lottare contro molte avversità".
 
Il presidente, ancora, Giuseppe Ursini