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Bonati: 'Lavoriamo, senza snaturarci, per realizzare l’approdo in serie D'

Domenica pomeriggio al San Marco sarà un’altra giornata di grande calcio. E di festa. Folgore Delfino Curi Pescara – Giulianova, alle 14,30, per iniziativa della società ancora una volta con ingresso gratuito e con la partecipazione dei bambini della scuola e delle loro famiglie, che sfileranno all’ingresso in campo delle squadre e all’intervallo giocheranno sul nuovo prato sintetico dello stadio, rendendo ancor più colorata la super sfida di Eccellenza tra terza e seconda forza del campionato. Alla vigilia di un match così importante, Guglielmo Bonati si guarda indietro e torna alle radici del gran momento dei suoi ragazzi: "Questa posizione di classifica è ampiamente meritata per le prestazioni viste sul campo e quello che c’è alla base: un lavoro che va avanti da anni, perché ci sono ragazzi che sono con noi da molto tempo. Ma anche l'inizio della preparazione già a giugno, considerato che il campionato l'anno scorso era finito molto presto e per questo ci sembrava opportuno muoverci un pochino prima. Abbiamo anche giocato amichevoli di lusso in estate e volevamo arrivarci preparati al meglio per evitare infortuni che altrimenti sarebbero stati deleteri poi durante la stagione. Dietro tutto questo c'è la società, perché è sempre la prima responsabile dei risultati di una squadra. A questa si aggiungono lo staff tecnico e, soprattutto, dei giocatori magnifici, che stanno facendo la differenza. Penso che dobbiamo puntare a rimanere più in alto possibile, e migliorarci nel tempo. Di quanto tempo avremo bisogno lo dirà il campo. Non credo che ci sia uno stimolo diverso dal dover sempre migliorare, perché altrimenti chi non migliora torna indietro e peggiora".

Come nella tradizione e nella storia della vecchia leggendaria Renato Curi, di cui Bonati è stato uno dei migliori interpreti, anche oggi in casa pescarese si attinge al vivaio per costruire la prima squadra. Una politica che è storia. "E' una necessità, ma principalmente un desiderio: il calcio in queste categorie è uno sport per i più giovani. Sono un po' di anni che, grazie all'arrivo della Curi in società, riusciamo a portare qualche ragazzo in più in prima squadra, nonostante il livello della prima squadra si è alzato notevolmente. Per questo, anche se arrivano due o tre ragazzi nel gruppo è un fattore importantissimo e non è scontato che questo avvenga. Quest'anno abbiamo ancora con noi Mattia Di Giovacchino, 2005, da due anni già in prima squadra, ma ci sono anche Andy Shyti, Mattia Panzera, Rocco D'Arcangelo e Lorenzo Mattioli che lavorano stabilmente con il nostro gruppo. Sono spesso nei venti convocati e anche nell'undici iniziale. Sanno che devono lavorare tanto perché è dura stare a questi livelli. Loro ci riescono non solo per doti fisiche e tecniche, ma anche per il comportamento che hanno, perché per stare in prima squadra bisogna essere ragazzi più centrati rispetto alla media dei loro coetanei".

L’unione di idee, forze e ambizioni ha portato all’attuale “big family” della Folgore Delfino Curi Pescara. Che per Bonati ha un futuro ancora tutto da scrivere… "L'ampliamento della società è il giusto premio per il patron Paluzzi e per il nostro gruppo di lavoro. Paluzzi è andato avanti da solo per molti anni a livello economico e ha trovato sul suo percorso persone come me, Roberto Sara, Luciano Zangirolami, Gianni Chiacchiaretta, Virginia Norino, Giacomo Pietropaolo che hanno portato in passato questa società al livello attuale. L'arrivo del gruppo Curi ha aggiunto tanto al meglio della nostra esperienza. Dulcis in fundo, l'ingresso della famiglia Liberatore ha permesso di avere ancora maggiore solidità economica e una verve di cui avevamo bisogno anche a livello di risultati. Credo che l'obiettivo di questa società sia salire di categoria nel minor tempo possibile, senza discostarsi dalla sua politica. Ma credo che si debba alzare il livello, la competitività e la capacità di attrazione perché ci sono tutti gli elementi per crescere e tendere a questo miglioramento. Ci sono tutti i presupposti, ci vorrà del tempo, ma l'impegno di questi anni porterà al raggiungimento di un sogno, che undici anni fa sembrava una follia e che invece oggi non sembra così lontano dal potersi realizzare".