L'autorete di Sbardella consente a L’Aquila di superare la Sambenedettese e di candidarsi al ruolo di anti Campobasso. Davanti ad oltre 5000 spettatori (600 quelli arrivati dalle Marche) i locali si schierano con 343, con Banegas e Di Santo ai lati di Marcheggiani. Sul fronte Samb 4231 per Lauro, con il trio Fabbrini-Bontà e Senigagliesi alle spalle di Martiniello. Attimi di commozione prima del fischio d'inizio: le due tifoserie, con coreografie degne di altre categorie, hanno ricordato le 309 vittime del terremoto che 15 anni fa colpì il capoluogo abruzzese. Davvero un bel vedere.
Il primo squillo del match è ospite: al minuto 6 la punizione di Arrigoni termina tra le braccia di Michielin. Al 7 risposta locale, con Banegas, che al termine di una cavalcata personale manda la sfera a sbattere sul palo. Ci prova ancora gli uomini di Cappellacci, stavolta con Marcheggiani, sfera di poco a lato. Proteste Sambenedettese al 13': su cross di Fabbrini tocco di mano di Bellardinelli, ma per l'arbitro si può proseguire. Al 36' ancora L'Aquila pericolosa: Banegas appoggia per Giuliodori, ma il sinistro è alto.
Nella ripresa subito padroni di casa: ci prova prima Angiulli al 5' e poco dopo Giuliodori, in entrambi i casi sfera a lato. Al 15’ L’Aquila spezza in due la gara: Giuliodori sfonda a destra e appoggia in mezzo, con Sbardella che nel tentativo di anticipare Marcheggiani infila nella propria porta. 1-0 L'Aquila. I locali, non sazi, continuano ad attaccare ed al minuto 34 ci prova ancora Banegas, imitato poco dopo da Angiulli. Prima del triplice fischio combinazione Banegas-Costa Ferreira con quest'ultimo che non gratifica la scelta del compagno. L'Aquila vince e sale a quota a 58, a 4 lunghezze dalla capolista Campobasso, attesa tra 7 giorni proprio in casa della Sambenedettese. Sognare la C ora si può.