Stenta a decollare il mercato dell'Aquila. All'11 di luglio sono pochissime le operazioni effettuate dal club per completare la rosa da consegnare al nuovo tecnico Carlo Perrone.
In entrata si registra infatti soltanto l'arrivo dei quattro giovani provenienti dall'asse aperto con il Pescara (Savelloni, Sanni, Bensaja e Mancini), oltre ad un paio di trattative in stato avanzato. Un po' poco, verrebbe da dire, per una squadra che avrà grande necessità di macinare punti per estinguere più in fretta possibile la probabile penalizzazione dovuta all'affaire calcioscommesse.
Eppure il ds rossoblu Alessandro Battisti, dal giorno del suo arrivo nel capoluogo abruzzese, lavora alacremente per costruire un gruppo capace di ben figurare nella prossima stagione di Lega Pro. Allora dov'è l'inghippo? Cosa impedisce l'arrivo di quei giocatori in linea con la nuova filosofia tecnica ed economica del sodalizio?
I motivi, in realtà, sono 14. Quattordici come il numero di calciatori ancora sotto contratto e che, ad oggi, bloccano di fatto ogni tipo di operazione. Zandrini, Maccarrone, Di Mercurio, Ligorio, Gizzi, Cosentini, De Francesco, Mancini, Triarico, Ceccarelli, Sandomenico, Sanna, De Sousa e Perna rappresentano la pesante eredità della gestione Di Nicola. Quattordici contratti, molti dei quali gravosi per il bilancio del club, che occupano, e forse arrivano a superare, quello che è il budget stanziato dalla società per l'area tecnica, precludendo di fatto la possibilità di chiudere trattative.
Riuscire a liberarsi da questi vincoli, rescindendo o ridefinendo gli accordi con chi potrebbe ancora fare al caso della causa rossoblu, significherebbe aprire a nuovi scenari di mercato. Purtroppo soltanto per alcuni di questi giocatori si riuscirà a trovare una soluzione capace di soddisfare tutte le parti. In pochi hanno mercato, per di più alle stesse condizioni attuali, ed in molti potrebbero dunque rimanere a L'Aquila fino alla naturale scadenza.